Il tecnico del Vicenza, che domani taglierà il traguardo delle 400 panchine, mette in guardia i suoi in vista della trasferta di Varese: “Se ripetiamo gli stessi errori commessi la scorsa settimana contro il Cittadella rischiamo di essere autolesionisti”
Nessuna paura per le assenze degli squalificati Di Gennaro e Moretti, ma un avvertimento chiaro a suoi: “Non dobbiamo commettere gli stessi errori fatti col Cittadella”. E’ un Pasquale Marino, che domani taglierà il traguardo delle 400 panchine – “non lo sapevo, spero di poter festeggiare con un risultato positivo” – voglioso di ottenere il massimo dai suoi domani contro il Varese. “Una sfida – afferma – che è uno scontro diretto. Si tratta di partite difficili che dobbiamo disputare al massimo dell’intensità. Il Varese è una squadra simile al Cittadella sotto il profilo dell’aggressività, del ritmo. Dovremo essere preparati a questo”.
La cosa più importante, per il tecnico, è non ripetere il brutto primo tempo visto al Menti sabato scorso, che rappresenta, a suo avviso, “un incidente di percorso. L’intelligenza delle persone si vede negli errori – sottolinea – e se ripetiamo gli stessi commessi la scorsa settimana contro il Cittadella rischiamo di essere autolesionisti. Sappiamo di aver sbagliato qualcosa in quella prima mezz’ora ma nonostante la prestazione non sia stata come le precedenti la squadra ha creato parecchie occasioni anche nei primi quarantacinque minuti con Cocco, Di Gennaro e Giacomelli. Nella ripresa c’è stato uno spirito di reazione positivo che ci fa ben sperare. Abbiamo capito l’errore commesso e siamo convinti di non ripeterlo”.
A parziale giustificazione Marino parla di un lavoro intenso svolto in settimana, che può aver inciso sulla condizione di squadra vista al Menti. “Si era lavorato in maniera particolarmente intensa – ammette il tecnico – e qualcosa a livello fisico si può accusare. La nota positiva sta in quello che vedo e cioè che i ragazzi si mettono a disposizione e recuperando qualcuno inevitabilmente la competizione aumenta. Una sana competizione all’interno non può che aiutarci a crescere. Nessuno vuole mollare e tutti vogliono dare il proprio contributo ed essere protagonisti. Questo significa aumentare e crescere anche nell’intensità degli allenamenti stessi. Un lavoro – rivendica il mister – che poi si porta in partita”.
Nessuna scusa, quindi, per un centrocampo che si presenterà senza quelli che, in queste prime partite della sua gestione, sono stati due titolari indiscussi. “A centrocampo – afferma – giocheranno ragazzi che ho sempre tenuto in grande considerazione. Sbrissa all’inizio era stato impegnato con la Nazionale e lo avevo visto poco, Sciacca sta bene, Alhassan è in crescita, Gerbaudo è un ragazzo interessante. Le alternative quindi non mancano e sono certo che non faranno rimpiangere gli assenti”.