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5 Novembre 2024
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Calcio

“Donne e sport”, il futuro del calcio femminile in Italia

Donne e Sport - Convegno AIC invitoA Roma, giovedi 11 dicembre, convegno organizzato da AIC col patrocinio della Presidenza del Consiglio Dipartimento Pari Opportunità. Presenti Malagò, Tavecchio e Tommasi

Si svolgerà a Roma, giovedi 11 dicembre prossimo alle ore 11,00, nella sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Largo Chigi, 19) il convegno “Donne e sport – Il futuro del Calcio Femminile in Italia”, organizzato dall’Associazione Italiana Calciatori con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Pari Opportunità. Ai lavori prenderanno parte il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Presidente della FIGC Carlo Tavecchio ed il Presidente AIC Damiano Tommasi.

In Italia nessuna disciplina sportiva femminile è qualificata come professionistica ai sensi della Legge 23 marzo 1981 n.91 con conseguenti ricadute in termini di assenza di tutele sanitarie, assicurative, previdenziali, nonché, di trattamenti salariali adeguati all’effettiva attività svolta. Proprio in questi giorni è allo studio una proposta di modifica della L. 91/81 volta ad estendere gli effetti della norma in parola anche alle atlete.

Il calcio femminile è solo uno dei tanti esempi di diseguaglianza di genere nello sport anche se secondo l’ultimo “Rapporto sul Calcio Femminile” elaborato dal Centro Studi F.I.G.C. sulla base dei dati forniti dalla U.E.F.A. il calcio nel contesto europeo degli sport al femminile è la disciplina caratterizzata dallo sviluppo più forte. Dal 1985 al 2012 il numero delle calciatrici tesserate per le federazioni calcistiche europee è aumentato di oltre cinque volte, passando da poco più di 239.000 a 1.206.491 giocatrici e il calcio femminile risulta lo sport di squadra più diffuso nel 40% dei paesi (21 federazioni sulle 53 complessive appartenenti alla Confederazione europea). Gli ultimi due anni hanno visto una ulteriore e notevole crescita in termini di praticanti e tesserate.

Ma non c’è uniformità tra le singole federazioni: il calcio femminile presenta, infatti, dimensioni caratteristiche e strutturazioni estremamente diversificate. Questo, se da un lato è riconducibile a diversi livelli di emancipazione femminile e di pari opportunità tra i diversi paesi, dall’altro è certamente dovuto alla portata dei diversi progetti di sviluppo adottati dalle singole federazioni ed agli investimenti fatti. Il confronto con i movimenti sportivi degli altri Paesi Europei mette in rilievo, da un lato l’enorme lavoro di promozione e sviluppo che l’Italia deve ancora porre in essere e, dall’altro le potenzialità che il calcio femminile ha sia in termini di raggiungimento di obiettivi sportivi che economici.

Le molte Federazioni Europee che hanno iniziato da anni
un percorso di interventi mirati e progettualità organiche, hanno già raggiunto risultati tangibili. L’Italia sembra ancora non credere nelle potenzialità sportive, educative e mediatiche di questa disciplina che è in grado di coinvolgere la popolazione sportiva femminile (che rappresenta poco più della metà della popolazione sportiva nazionale).

In tale ottica l’Associazione Italiana Calciatori
ha elaborato un progetto e lo ha sottoposto alla Commissione per la Promozione e lo Sviluppo del Calcio Femminile della FIGC. Questo progetto può rappresentare un primo passo verso un necessario cambio di mentalità. Un percorso che parte dallo studio delle best practices internazionali, tenendo conto delle tipicità del sistema italiano, delle iniziative già poste in essere anche dal sistema parlamentare e dall’immagine del calcio femminile nel nostro Paese. Questo convegno ha l’obiettivo di porsi come punto di partenza di questo ambizioso percorso.

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