“Non è possibile che tutti quei soldi non siano soggetti a controlli. Bisogna impedire alle grandi società di fare i loro stessi interessi con soldi destinati alla cultura dello sport” dichiara così Daniela Sbrollini, deputataPD, parlando dell’inchiesta sul calcio italiano emersa ieri in cui pare che milioni di euro, destinati a progetti per lo sport, venissero dirottati a piacere per favorire qualche presidente “amico” della fondazione che gestiva questi finanziamenti.
“La legge Melandri, che obbliga le società a impiegare parte del proprio patrimonio per la promozione di progetti educativi e di progetti sportivi è una buona legge, ma è necessario che venga permanentemente controllata la sua applicazione e vengano tutelati i suoi scopi. “L’inchiesta di sul funzionamento del cosìdetto “bancomat” del calcio italiano appare raccapricciante. Per l’ennesima volta elementi che gettano discredito sul mondo dello sport professionistico e sulla dubbia autorevolezza della figura del Presidente della Lazio Claudio Lotito. Se il sistema clientelare descritto fosse confermato dalle indagini si tratterebbe di una condizione gravissima. Serve una presa di posizione urgente da parte degli organi pubblici competenti, a partire dal Presidente Federale Carlo Tavecchio.”
Il mondo del calcio- continua Sbrollini – dovrà vedere una vera e propria riforma radicale che metta in primo piano le necessità dei settori giovanili ,della promozione dello sport e dei suoi valori, contro se necessario gli interessi di bilancio delle singole grandi società di Serie A. Il calcio italiano è un mondo e un mercato che non si limita solamente al settore sportivo e in cui la politica, la buona politica , deve intervenire affinché si monitorino i corretti comportamenti delle società.”