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23 Novembre 2024
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Calcio a 5

Vicenza C5, Candeo: “Inizio ok, dobbiamo meritarci la B”

Da sinistra: Di Giambattista, Venturini, Candeo e Codemo
Da sinistra: Di Giambattista, Venturini, Candeo e Codemo

Con la doppia seduta di sabato a Ospedaletto concluso il primo step in preparazione del campionato di serie B. Il tecnico atestino rilascia la prima intervista da allenatore biancorosso: “Approccio ottimo, dobbiamo meritarci la categoria”

Le vacanze sono finite, “correte” in pace. E in armonia e con entusiasmo per quanto visto in queste prime sei – intense – sedute di allenamento condotte da Antonio Candeo e dai suoi collaboratori tecnici nel “catino” di Ospedaletto. Il Vicenza C5 versione serie B inizia a prendere forma, programmato dal nuovo tecnico con cura certosina e, dopo la prima settimana di lavoro sul campo dedicata a fiato, muscoli e anche socializzazione fra i biancorossi, si possono spendere le prime parole sull’andamento iniziale della stagione.

Di impressioni ovviamente si può parlare riguardo ad un organico rinnovato nella sua quasi totalità, con soli quattro elementi confermati (Moscoso, Zuccon e i portieri Borgo e Casarotto), e con una decina di ragazzi in età Under 21 (molti dei quali juniores…) aggregati per la preparazione della prima squadra. Al lavoro il tecnico di Este, affiancato dal preparatore portieri Riccardo Venturini e dai giovani mister Vincenzo Cavallo, Nicola Corato e Nicolas Zeppa.

Dopo la prima “mano” di pennello quali le impressioni generali?
“Direi un ottimo approccio – spiega Candeo – dal punto di vista organizzativo i dirigenti si sono rimboccati le maniche per permettere allo staff tecnico di lavorare al meglio. Vedo già una certa amalgama sin dai primi incontri e tanta voglia di fare. I valori di questa squadra li conosco e si tratta di lavorare intensamente e insieme gradualmente per integrare i nuovi arrivi, in particolare i giovani provenienti dal calcio a 11”.

Il club ha dichiarato i suoi obiettivi nel corso della presentazione dello scorso fine luglio: salvezza e crescita di questi giovani. E pure in ordine inverso… Candeo sottoscrive?
“Non potrebbe essere altrimenti, i target sono questi e disponiamo di gioccatori di valore per la categoria e certi risultati sono attesi. La salvezza prima possibile, mostrare un bel gioco e allargare il bacino di Vicenza, creare un appeal importante con i ragazzi della zona. Stiamo lavorando tutti insieme su queste direzioni”.

La funzione dei vari Franceschini, Kokorovic, Borgo, Aalders e altri?
“Sono atleti che per valori tecnici ed esperienza sono appunto funzionali al progetto, ma non sarebbero stati scelti se non garantissero delle qualità umane fondamentali: tutti sono consapevoli che devono mettersi a disposizione, accettando magari alcuni frangenti in cui ci soffermiamo su aspetti basilari per i nuovi, magari banali per chi calca i parquet nazionali da anni. In questa bella prima settimana tutti hanno faticato insieme, veterani e ragazzi, l’atmosfera è più che buona in campo e fuori”.

E quella di Antonio Candeo in questo contesto?
“I miei trascorsi partono dal settore giovanile. Il Vicenza C5 mi ha scelto perchè mi piace raggiungere determinati risultati in funzione di obiettivi e modalità che condivido, attraverso la loro crescita dei giovani di prospettiva e in un ambiente giusto dove vedo convinzione ed entusiasmo oserei dire contagiosi”.

Candeo, fra l’altro, mister che si può dire “più gettonato” in tema di rappresentative giovanili, per quanto riguarda il Veneto.
“Dopo la positiva esperienza al Grifo Under 21 mi sono ritrovato per una serie di circostanze in C2 alla guida del Poiana e mi fu proposta la selezione maschile. L’ho guidata per tre anni, altrettanti poi con quella femminile e infine la scorsa stagione i Giovanissimi. Un impegno parallelo che mi ha consentito di conoscere il movimento della nostra ragione credo a 360 gradi.”

Dopo un anno e mezzo di pausa dalle squadre di club, hai accumulato più carica, adrenalina o rivalsa o cos’altro?
“Dopo l’esperienza in serie B ad Arzignano e soprattutto dopo 21 stagioni consecutive trascorse ad allenare nel calcio a 5 era giunto il momento di fermarsi. Alcuni lo chiamano anno sabbatico, di sicuro mi ha fatto bene: per me è stato un ricaricarsi che mi ha permesso di presentarmi ora entusiasta di ricominciare”.

Uno sguardo al girone C di serie B, a forte matrice veneta e a quaranta giorni circa dal primo calcio d’inizio.
“Sulla carta non vedo quintetti ammazzacampionato. Noi arriviamo da un ripescaggio e non dobbiamo dimenticarlo, entrare in punta di piedi nel nostro caso significa semplicemente avere rispetto di ogni squadra che incontreremo al sabato. Ognuno di noi sa che dobbiamo dimostrare di meritarci un campionato di livello nazionale come la serie B, fare un qualcosa di costruttivo e come detto mostrare un buon calcio a 5. Sei venete su dodici? Un segnale importante nonostante le difficoltà di questi ultimi anni. Questi numeri, oltre ai risultati degli delle rappresentative, costituiscono un riconoscimento per il lavoro svolto da società e Divisione C5 in Veneto”.

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