Un punto per l’Obiettivo Risarcimento sul campo del Club Italia, un punto che – visti i risultati dagli altri campi – vale la matematica permanenza nel campionato di Serie A1. E’ questa la nota positiva di una serata non proprio brillante per le biancoblu, che avevano iniziato il match a mille, ma non sono riuscite a tenere il ritmo fino alla fine. Peccato soprattutto per il terzo set, con la reazione che è arrivata troppo tardi: un piccolo sforzo e la partita si poteva chiudere sullo 0-3.
Obiettivo Risarcimento ancora in campo con Prandi al palleggio in diagonale con Carter, Cella e Partenio in banda, Popovic e Wilson al centro, Lanzini libero. Il Club Italia parte meglio (5-2), Partenio accorcia, Carter pareggia e firma il sorpasso; si prosegue punto a punto fino al muro di Popovic che manda le vicentine alla sospensione tecnica sul +2. Al ritorno in campo le biancoblu danno spettacolo in attacco e a muro, con Cella e Popovic che premono sull’acceleratore per il 10-18. Gli scambi sono combattuti, ma l’Obiettivo Risarcimento riesce a tenere in mano le redine del gioco: Partenio conquista il ventiquattresimo punto e le padrone di casa sbagliano per il 17-25.
I primi punti del secondo set sono ancora del Club Italia, ma l’Obiettivo Risarcimento ingrana subito e mette la freccia con Partenio al servizio: 5-8. Popovic e Carter murano, Cella e Partenio martellano, le avversarie sotto pressione concedono qualcosa e il vantaggio biancoblu arriva a toccare le dieci lunghezze. Prandi allunga ancora su palla rigore e Partenio al servizio sigilla il 13-25.
Nel terzo parziale il Club Italia inizia a prendere bene le misure a muro e Rossetto è costretto a fermare il gioco sul 5-1, ma le padrone di casa continuano a fare il loro gioco, con le biancoblu che non riescono più andare a terra: 12-5. Entra Trevisan per Partenio e Kitipova per Prandi e lo svantaggio arriva a toccare le 9 lunghezze. Wilson prova a tenere a galla la squadra e poi, quando il set sembra ormai agli sgoccioli, l’Obiettivo Risarcimento ritrova il suo gioco e con Carter accorcia fino al 23-20, ma Club Italia è troppo vicino alla meta e non bastano le 3 palle set annullate dalle biancoblu che ci credono fino alla fine: 25-23.
Rossetto conferma Kitipova ed è la regista bulgara al servizio a conquistare il primo vantaggio vicentino sul 5-7, Cella incrementa, ma poi le biancoblu sprecano e a suo di errori fanno andare il Club Italia sul 15-10. Torna in campo Prandi, Carter accorcia al servizio, ma poi Rossetto è costretto a stoppare il gioco sull’allungo delle azzurrine (21-16). Al ritorno in campo fa tutto Popovic in attacco e a muro per il 21-21, ma le padrone di casa riconquistano subito il break e portano il match al quinto set.
Le padrone di casa partono ancora avanti, Carter al servizio pareggia e ribalta, ma le biancoblu si trovano nuovamente ad inseguire. Il break delle azzurrine arriva sul 10-8, con il primo tempo che non va a differenza del contrattacco avversarie. Partenio pareggia, Cella dai nove metri ci riprova per il 10-11, ma il muro delle azzurrine fa la differenza e il Club va a chiudere sul 15-13.
“E’ stata una partita molto simile a quella all’andata – commenta coach Rossetto – Appena loro hanno messo a posto la ricezione hanno iniziato a mettere in crisi il nostro sistema di difesa e hanno ridotto il tasso di errore che era a discapito soprattutto di Egonu, costretta a forzare i colpi per scavalcare il nostro muro; l’ingresso di D’Odorico ha fatto il resto. Noi siamo tornati ad esprimerci dignitosamente nel quarto set, ma non è bastato: loro sono state brave a difendere, attaccare e forzare al servizio”.
Club Italia – Obiettivo Risarcimento Vicenza 3-2 (17-25, 13-25, 25-23, 25-22, 15-13)
Club Italia: Bonvicini, Malinov 9, Spirito (L1), D’Odorico 5, Egonu 5, Orro, Piani 15, Danesi 14, Guerra 16, Botezat 1, Berti 5, Minervini (L2), Zanette. All. Lucchi
Obiettivo Risarcimento: Goliat, Kitipova 2, Lanzini (L1), Cella 14, Popovic 20, Carter 16, Partenio 14, Trevisan, Pastorello ne, Wilson 10, Prandi 1, Bisconti (L2). All. Rossetto
Arbitri: Zavater di Roma Puletti di Perugia