Vicenza – S’odono solo lodi, e dai lidi pugliesi il Vicenza C5 rientra in Veneto senza rimpianti. I campioni di Coppa Italia 2016 dell’Odissea fermano l’epica impresa dei biancorossi, che da new entry del futsal nazionale di B hanno scalato i piani nobili della kermesse tricolore fino a sfiorare il sogno della finalissima, nel corso della Finali Eight disputata a Barletta. Dal gol a 5” dal gong in casa del Merano firmato Del Gaudio (5-5 il punteggio all’ultima del girone di andata), che permise al Vicenza di accedere come “ripescata”, all’applauso nel cuore del Paladisfida sabato sera ne sono passate di emozioni e ne resteranno di ricordi ai
beniamini della società berica, innamorati dei propri ragazzi e tecnici che insieme agli stessi dirigenti hanno vissuto un’esperienza straordinaria. In mezzo i successi thrilling sul Fr. Bari Reggio Emilia (ai supplementari) e sul Castello (ai rigori), due leader nei rispettivi gironi ai tempi, poi il confronto da emozioni forti con il Bergamo La Torre (ok 4-3), trampolino di lancio verso la semifinale che ha visto Franceschini e soci lottare ad armi pari ed anzi passare avanti sui calabresi, squadrone capace di unire al talento di Segovia robustezza fisica e atletica, oltre alla cura dei dettagli e un potenziale balistico mai visto prima. Bella la
reazione finale dei biancorossi, a evitare un’imbarcata sul 5-1 altrui e anzi a spolverare un po’ di pepe sulla match; bellissimo vedere in pista tra quarti e semifinale non solo i vari Under 21 (Panarotto e Boateng con anche Feltre parte integrante della comitiva di coppa ) ma anche due Juniores come Akhber e Korra, ragazzi dal futuro garantito.
Dall’Hotel Dei Cavalieri di Balletta, in Puglia, i… cavalieri vicentini sono partiti già sabato sera, ripercorrendo nel viaggio notturno i tanti highlights di questa avventura inimmaginabile per un team e una società saliti in serie B dalla “porta di servizio” nel corso dell’estate, ma che hanno dimostrato di meritare ampiamente certi palcoscenici. Poco rammarico e zero rimpianti a eredità della semifinale persa di fronte ad un team oggettivamente più forte in quei dettagli che spesso, anzi, quasi sempre a certi livelli, fanno la differenza. Un primo tempo ottimo del Vicenza C5 fino all’1-1 e un finale di gara arrembante col quinto di movimento non sono bastati per allungare il sogno, con l’infortunio patito da Moscoso a metà partita (botta ad un ginocchio) a preoccupare oltre che togliere dalla contesa uno dei migliori del giorno precedente. Quintetti al via con novità Casarotto fra i pali al posto del diffidato Borgo (che subentrerà nel corso della ripresa), oltre che capitan Franceschini dopo la squalifica scontata. Odissea che agita subito le acque bombardando da fuori, mira da rivedere per tre volte. Buono spunto di Zuccon al 4′, bravo a servire Moscoso fermato sul più bello in area, Casarotto al 6′ nega a Dudù un gol servito. Ci prova Kokorovic inquadrando il sette
lontano, palla due spanne alta, nel momento top anche uno schema di punizione con tiro a fil di palo di Aalders. Disdetta sì ma subito dimenticata, con l’olandese che “sfonda” la difesa incuneandosi fra tre uomini, palla che spunta sui piedi di Zuccon che con freddezza inquadra l’angolino (due centri in due giorni di coppa). Al 9′ Vicenza C5 in finale virtuale, ma il graffio scatena la furia gli uomini di Sapinho che pareggiano subito con Segovia imbeccato da corner. Non basta perchè 1′ dopo Scervino da out scarica una bordata da lontano che va a segno ma troppa libertà ai tiratori omerici. Dudù vicino al tris ma il Vicenza si riassesta e prova a risalire: prima Franceschini approccia l’area e viene steso senza alcun fischio di rigore, poi Gervasi nega a Del Gaudio il gol, mentre si perde Moscoso per infortunio. Troppa libertà anche per Pizetta, che sugli sviluppi di un rilancio di lungo arpiona palla, va spasso e scarica un colpo da ko sotto il montante.
Ci provano di potenza anche Zuccon e Franceschini, saggiando i riflessi pronti del portiere, ma in mezzo s’incassa il quarto dispiacere con Scervino da destra a piazzare forte sotto la traversa. Nella ripresa l’Odissea bada a gestire la gara senza affanni e collezionerà così solo un paio di tiri verso la porta berica, difesa
prima da Casarotto, poi da Borgo e infine da Franceschini in qualità di portiere mobile. Proprio sui suoi piedi la prima chance al ritorno sul parquet, al 3′, dopo aver rubato palla e calciato su Gervasi, rimpallo sui piedi di Zuccon che però centra un difensore a coprire lo specchio. E l’Odissea punisce ancora, con Pizetta a infarcire il punteggio in contropiede su beffardo servizio sul palo lontano che non trova correzioni perchè non ne servono, infilandosi in rete al 5′. Aalders carica due volte ma trova le respinte di Gervasi, si va al 12′ sulla girata di Franceschini, ancora il portiere calabrese in serata. Toccherà al capitano indossare la maglia con il foro sulla schiena al 14′, e invece a Del Gaudio sfoderare il pezzo forte mancino trovando un pertugio angolato. Sapinho e i suoi non sono degli sprovveduti, ma non resta che insistere, con Akhber prima e poi Korra in campo (per il secondo citato rete esterna da due passi al 18′), trovando il 3-5 con Aalders che da sinistra si accentra e trova di forza la rete di commiato dalla Final Eight. Complimenti a tutti, vincitori e vinti, e con lode all’… Odissea: ai vicentini l’onore delle armi riservato a chi cade di fronte ai trionfatori dopo la “disfida finale” di Barletta.
VICENZA C5-ODISSEA 2000 ROSSANO 3-5 (pt 1-4)
VICENZA C5: Casarotto, Moscoso, Franceschini, Zuccon, Kokorovic; Aalders, Del Gaudio, Panarotto, Korra, Feltre, Akhber, Borgo. All. Candeo.
ODISSEA 2000 ROSSANO: Gervasi, Russo, Dudù, Pizetta, Scervino; Segovia, Sapinho, Cirullo, Milito, Casacchia, Labonia, Morrone. All. Sapinho.
Reti: pt 8’49” Zuccon (V), 10’04” Segovia (O), 11’12” e 18’28”Scervino (O), 15’40” Pizetta (O); st 4’31” Pizetta (O), 15’08” Del Gaudio (V) e 19’09” Aalders (V).
Note. Amm. Pizetta (O), falli pt 1-3 e st 4-0.
Arbitri: Impedovo di Bari e Gandolfi di Parma.