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20 Novembre 2024
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Mercato Vicenza: disastroso o interessante?

wp-1472330470195.jpgBenussi; Pucino, Zaccardo, Adejo, D’Elia; Signori, Rizzo; Vita, Galano, Giacomelli; Raicevic. A disposizione: Vigorito, Bianchi, Esposito, Fontanini, Bogdan, Bellomo, Urso, Smith, H’Maidat, Fabinho, Siega, Cernigoi, Di Piazza. Messi giù con un 4-2-3-1 che può diventare un 4-3-3.

Partiamo così. Sono questi alla fine gli uomini sui quali il Vicenza punterà – almeno fino a gennaio – per puntare alla salvezza, nomi usciti da un mercato in cui si è visto un po’ di tutto, dove si è cambiato molto di più di quello che si sperava, e dove all’ultimo giorno – purtroppo è una costante – si è messo rimedio alle lacune più evidenti. Quelle che anche uno che di calcio ne mastica poco, dopo la partita con il Carpi, avrebbe potuto constatare. In particolare la difesa, dove sono arrivati Zaccardo ed Esposito come centrali, e che servono a dare, almeno sulla carta, quel qualcosa per evitare di farsi venire i sudori freddi fin dal calcio d’inizio – potevamo prendere gol dopo 20 secondi – e tirare un mezzo sospiro.

Perchè sulla carta questa squadra – la prima firmata da Tesoro, nell’anno 1 D.C. (dopo Cristallini) – non è malissimo, diciamolo. Se non fosse che ha un “piccolo” problema: a darci un’occhiata più approfondita, giocatore per giocatore, si porta dietro una montagna di “condizionali”, di “se” e “ma” che pesano sul giudizio. Ci sono troppe incognite, e per questo c’è chi definisce questo mercato “disastroso” e altri lo definiscono “interessante”. Insomma, se tutto funziona può andare bene, se le cose cominciano ad andare storte (leggi infortuni, e qui ci sta una comprensibilissima scaramanzia) si mette male.

Partiamo dalla difesa. Confermato Benussi, una sicurezza, davanti ci troviamo un reparto che va riassemblato completamente e che parte ad handicap, con Adejo e D’Elia non ancora a disposizione. Sono tutti nuovi, e alcuni di questi sono una scommessa: ci vorrà tempo quindi per trovare quegli automatismi – che con i vecchi, a parte Adejo, erano ben oliati – per dare sicurezza al reparto e dare quella solidità indispensabile. Senza quella, non si va da nessuna parte, e c’è da lavorare parecchio. Ad aggravare la cosa è che cominciamo a farlo in pratica adesso, coi nuovi arrivi.

Poi il centrocampo, e qui la domanda è solo una: che si fa? Giochi con due mediani raccattapalloni (Urso, Signori, Rizzo, con tutti i limiti del caso) oppure ti affidi una che la palla sappia farla girare, ovvero Bellomo? E qui c’è la chiave di tutto. Se Bellomo fa il salto di qualità dal punto di vista della personalità, e decide di prendere in mano la squadra e guidarla, il Vicenza ritroverebbe quel giocatore che manca dalla partenza di Di Gennaro, e che Moretti non è mai riuscito a sostituire. Uno che, in campo, ti sa “leggere la partita”. Sul resto, con Hmaidat – che non gioca da sei mesi – e Smith – scommessa esterofila alla Spiridonovic – il giudizio lo puoi solo sospendere.

E infine l’attacco, appeso alle voglie di quelli che sono rimasti e in teoria dovrebbe essere il punto di forza. Ma anche qui.. Quali sono i veri Galano e Raicevic? Quelli buoni o i fantasmi di loro stessi? Se fanno la differenza bene… Se non ci riescono, bisogna vedere se gli altri riusciranno a sopperire. Insomma, vedremo il campo che giudizio darà su Lerda e sulla squadra, e su come la dirigenza avrà operato per conquistare la salvezza. Domenica intanto c’è una bella prova per dare una dimostrazione, e portare entusiasmo: con la Spal la rivalità è storica, e si gioca per la prima volta dopo 24 anni. Non c’è bisogno di dire altro…

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