Bella questa Velcofin! Concentrata, determinata, finalmente attenta nella gestione della palla. Capace di offrire una pallacanestro divertente, fatta di grande aggressività difensiva e di semplici soluzioni in attacco, dove la palla gira, tocca rapidamente tutte le mani biancorosse fino a cogliere l’attimo nel passaggio per un tiro aperto o per un taglio profondo nel pitturato. E anche se le rotazioni erano limitate, visto che Stoppa è rimasta beatamente a godere lo spettacolo dalla panchina, Palermo, pur profondendo impegno e combattività, mai ha dato l’idea di poter giocare per vincere.
Un biglietto da visita a colori vivaci quello esibito da Ferri & C. nell’atteso vernissage davanti al pubblico amico: che, pur non troppo numeroso – complice l’orario inconsueto e la splendida giornata di fine ottobre – non ha lesinato incoraggiamenti e gradimento. Tris servito, punteggio pieno dopo quattro giornate – riposo compreso – squadra con consapevolezza e fiducia nei propri mezzi. Di più, al momento, non è lecito chiedere. Partita vera? Beato chi l’ha vista. Troppo ampio il divario fisico e tecnico tra venete e siciliane – ampliato dall’assenza di Blazevic rimasta a sedere per tutti i 40′ – con le seconde apparse quasi rassegnate dopo l’inizio scoppiettante della Velcofin (11-2 con tripla di Pieropan al 3’51”) e capaci di trovare la via del canestro solo in chiusura della prima frazione, mai, per tutto l’incontro dall’arco dei 6.75 (0/11).
Il trepunti di Madonna in avvio del secondo quarto (32-9 dopo 6″ dalla rimessa) e quello dell’ispirata Pieropan (47-14) a 2’25” dal riposo lungo – e dopo la rimessa disegnata da Corno nel time-out con 6″ sul cronometro dei 24 – dava il “la” alla fuga solitaria della Velcofin, che nei 34′ di Pieropan (4/5 da 2, 4/5 da 3, 2/4 ai liberi, 3 rimbalzi e 8 recuperi) ha avuto il massimo impiego sul parquet.
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