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20 Novembre 2024
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Lane, ora tocca solo ai giocatori

img_20161112_180756_563.jpgNo, non ce la facciamo. Se il dubbio, prima della gara con il Latina, era quello relativo a sapere se questa squadra poteva reggere due gare di fila oppure no… E’ stato ampiamente risolto. Non solo non ce la facciamo ma, per giunta, siamo anche in grado di gettare al vento una superiorità numerica per più di un’ora (condizione che di solito favorisce la possibilità di arrivare ai tre punti) e di farlo sprecando l’occasione perfetta per pareggiare (il rigore di Bellomo) a pochi minuti dalla fine. Aggiungiamoci che abbiamo preso un rigore e un gol da polli, in contropiede, e nel mezzo abbiamo buttato una discreta quantità – ma nemmeno poi così tante – di occasioni per pareggiare… Ecco, di dubbi proprio non ce ne possono più venire. Anzi, ci troviamo ancora una volta, al massimo, a poter dare solo le giuste dimensioni di quello che possiamo annotare come un altro mezzo disastro della stagione, e a non sapere più con chi prendersela.

Ci sarebbe il mister, che di fronte a tutto questo chiede ancora pazienza, come è ovvio che sia. E a lui è pure giusto concederla, perché ci sembra che stia mettendo tutto quello che serve, è quello che ha meno colpe. Per Bisoli però solo un piccolo appunto: se si vuole giocare in questo modo – ovvero prima ci si difende, e poi in qualche maniera in avanti ci arriviamo – serve un’attaccante (o due) che faccia veramente la differenza, altrimenti il rischio, come visto con il Latina, è di passare il tempo a lanciare in avanti palloni a caso come non si vedeva dai tempi di Gigi Cagni, Una roba che speravamo – per la storia del calcio in generale, mica solo per noi – di non vedere mai più, e che al massimo può produrre un incremento di consumo di birre allo stadio, più che di punti in classifica. Un triangolo, un dribbling, un qualcosa: va bene le flessioni, ma a questo punto anche sessioni infinite di palleggi potrebbero non fare male.

Detto questo, è ovvio che in questo momento contano solo i giocatori, perché da qui se ne esce solamente se loro riescono a mettere in campo qualcosa che faccia la differenza. Quei giocatori ai quali bisogna vedere se è rimasto un po’ di amor proprio e di fame, specialmente nei più giovani, quelli che non si capisce bene perché non riescano a mantenere la “vitalità” che hanno in “settimana”. Vedremo dopo Vercelli, se il mini ritiro di due giorni sarà servito a mantenere alta la concentrazione solo sul campo e una partita dalla quale aspettarsi l’ennesima reazione. Ora basta, scuse e alibi non ci sono più, tirateci fuori da questa situazione.

PS. E’ giusto segnalare che non esiste alcuna regola che vieta di venire a parlare con i propri tifosi sotto la curva a fine partita, non pensiamo che una multa possa cambiare la vita… Ma magari evitiamo, in futuro, di porci ancora il problema, no?

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