Facce note da una parte e dall’altra, sguardi che corrono tra passato e presente, meglio, tra ieri e oggi: eppure la sfida tra Fanola e Velcofin ha il sapore dell’inedito e i caratteri, accattivanti, della sbarazzina gioventù contrapposti ai rassicuranti connotati dell’esperienza. Storie diverse e obbiettivi contrapposti – salvezza e promozione – uniti dal pathos della sfida tra vicine di casa. Tra chi vestiva il giallonero e ora indossa il biancorosso e viceversa: Pegoraro, Ferri, Stoppa, Fietta, Busnardo, Keys… il derby è servito. Non c’è il pubblico delle grandi occasioni, ma basta passare di qui solo ventiquattro ore più tardi per capire l’affetto che tutta S. Martino riserva alle sue “lupe” protagoniste in A1: quelle impegnate nella categoria inferiore – alcune sempre presenti agli allenamenti della squadra maggiore – devono solo crescere. Il tempo sta dalla loro parte. Vince la Velcofin, rispettando il “suo” tempo, quello di una squadra che punta risolutamente alla massima serie. E lo fa senza squilli di tromba, ma aspettando che la partita le venga incontro e gettando sul piatto della bilancia un background cestistico che il Fanola deve ancora, pazientemente, assimilare.
Vicenza rinuncia a Jakovina, rientrata solo il giorno prima dalle qualificazioni a Eurobasket 2017, e chiama in quintetto Caldaro che firma i primi quattro punti biancorossi: l’8-6 del 5′ nasce dal jump proprio di Jakovina, spedita di gran carriera sul parquet al posto di Pieropan, mentre la rubata di Stoppa regala il primo vantaggio esterno (6-8 sempre al 5′). Ma il Fanola è vivo e aggressivo: Pettenon raggiunge il 2° personale e S. Martino il bonus al 6′, prima che Jakovina e Nicolodi allarghino la forbice al 7′ (10-16) con arresto e tiro e gioco spalle a canestro nel pitturato. Busnardo dal perimetro accorcia, Madonna punisce dai 6.75 (12 nello score, 7 nel 2° quarto) ed arriva il primo time-out di coach Tomei a 2’12” (12-19) dalla prima sirena. La transizione Velcofin è letale.. a metà – vedi Ferri sbagliare da sotto dopo il taglio dal gomito – la difesa soffre le penetrazioni delle piccole di casa che corrono a cento all’ora, la frazione va in archivio col trepunti di Amabiglia (17-21) a pochi decimi dal miniriposo, con percentuali di tiro a.. braccetto, “lupe” meglio a rimbalzo e ospiti a contare un saldo positivo tra perse e recuperate. Due minuti di canestri col coperchio e di scelleratezze offensive – soprattutto biancorosse – e Corno chiama la sospensione, sotto i tabelloni lottano Nicolodi e Keys e i due liberi di Jasmine (al 3′) spingono il Fanola ad un solo possesso di distanza (19-21), prima che Madonna dall’arco infili la seconda tripla della serata e allunghi con una penetrazione sulla linea di fondo (19-26): il tempo per Keys di imbucare da sotto ed è Pieropan a fissare il +8 esterno (21-29 al 5′) crivellando la retina dalla lunga distanza. Stoppa anticipa e vola in contropiede issando la Velcofin al +10 (21-31) a 4’43” dall’intervallo, con Tomei che richiama le sue per spezzare la trance agonistica di Ferri & C. A San Martino il carattere non fa difetto, le giallonere lottano ovunque, ma l’equilibrio tattico della squadra è assai precario e basta un tiro fuori ritmo per esporre il Fanola al soprannumero vicentino. Amabiglia dall’arco per il -7 (28-35) a 10″ dal riposo, il 2/2 di Stoppa (28-37) dalla linea della carità fa calare il sipario sulla prima metà di gara, con le percentuali dal campo Velcofin migliori di quelle Fanola (42% e 36%), le carambole dalla parte delle “lupe” (26-14) e la gestione della palla che premia le viaggianti (+10 perse-recuperate).
Due canestri di Pegoraro più rimbalzo offensivo di Nicolodi uguale .. Velcofin avanti di 15 (28-43) dopo 1’33” e inevitabile “minuto” di casa, Keys scuote le compagne dal mezzo angolo (30-43) e poi “cancella” la soluzione di “Pego”, Nicolodi risponde a Busnardo, poi ecco Madonna versione.. triplista (32-48 al 5′) che attesta a 16 lunghezze il vantaggio esterno, mentre i tentacoli di Keys irretiscono anche Jakovina. Solita Madonna – e scusate se è poco – con la “bomba” del +19 al 6′ (34-53). Fanola tutto cuore e orgoglio risale al -14 grazie a Pettenon e arriva puntuale il timeout di Corno che non gradisce cali di intensità: Pieropan in sospensione e poi in contropiede ristabilisce le distanze, dai e vai Jakovina-Madonna-Jakovina e 39-59 all’alba del 30′. Preoccupazione per Morpurgo che frana, da sola, a metà campo rientrando in difesa, l’ultimo lay-up di Fietta non sortisce effetto e il terzo quarto se ne va salutando il +18 esterno e gli altrettanti punti dell’ispirata Madonna (4/5 dai 6.75). Jakovina nel suo pezzo forte – arresto e tiro – per il +21 (42-63) del 2′ e 12° personale, ancora la slovena scava il solco (42-65 al 5′), davvero difficile pensare che il Fanola (6 punti nel periodo) possa riaprire la partita senza la compartecipazione di un suicidio collettivo biancorosso. E se la gara scivola verso i titoli di coda, da una parte – S. Martino – non viene meno la voglia di battersi, dall’altra – Vicenza – quella di usare il tempo a disposizione per crescere ancora e dare minuti preziosi a chi – leggi Pizzolato – spreme quotidiano sudore a favore della squadra. Che, al 40′, saluta ancora la certezza di essere nelle posizioni nobili della classifica. In attesa che arrivino quei confronti che la potranno decidere.
FANOLA S. MARTINO – VELCOFIN VICENZA 47-67
FANOLA: Morpurgo, Beraldo, Fietta 6, Busnardo 6, Amabiglia 6, Scappin 3, Martini, Brutto 2, Crocetta 3, Profaiser, Pettenon 4, Keys 17. All. M. Tomei
VELCOFIN: Diodati ne, Pegoraro 4, Madonna 18, Caldaro 4, Stoppa 6, Jakovina 16, Nicolodi 10, Ferri, Pizzolato, Pieropan 9. All. A. Corno
ARBITRI: L. Bianchi di Rimini e E. Ugolini di Forlì
NOTE: nessuna uscita per cinque falli. Tiri liberi: Fanola 4/10, Velcofin 10/10. Parziali: 17-21; 28-37; 41-59; 47-67.