Per chi, come noi, in estate aveva già segnato in calendario la data del 10 dicembre, basta dire che “c’è il derby”, non servirebbe dire altro, potremmo chiudere tutto così. Troppa è l’importanza per una partita che aspettavamo da anni, e che arriva in un momento che amplia ancora di più ogni sensazione: siamo penultimi e non abbiamo ancora mai vinto in casa, e servirebbe davvero quella scossa che solo una battaglia vinta contro di loro potrebbe darci.
Per questo siamo carichi, come più non potremmo, pronti a dare il nostro apporto per creare quel mix di tensione agonistica, attenzione, grinta e voglia che ci serve per metterli sotto, e stiamo tentando di farlo capire in tutti i modi. Basta vedere le 400-500 persone che sono andate a Isola ieri per capirlo, 400-500 persone che vogliono dire a quei ragazzi “Noi ci siamo, e dovete esserci anche voi. Dovete esserci”. E che vogliono anche dire, come ha ricordato bene la Vicenza Ultras: “Questa è la prova del nove, basta errori”.
Appunto, sia chiaro, basta errori. Il concetto è semplice: “Siamo pronti ad aiutarvi, ma dovete farlo anche voi” e non dovrebbe essere difficile da comprendere.
O forse si, stando a quanto abbiamo letto in settimana.
Ci riferiamo alla nota del presidente, apparsa sul sito internet della società, e che a noi è sembrato un grosso errore, talmente grosso che secondo noi quella nota non l’ha scritta nemmeno lui, tanto era innaturale. Il presidente ce lo ricordiamo bene quando scriveva su facebook, senza filtri, e quel Pastorelli in prima linea, che nel bene o nel male diceva chiaramente quello che pensava, pure dicendoci che l’unica alternativa era il fallimento, forse sarebbe meglio ritrovarlo. Perché parlava con chiarezza, non attraverso delle frasi stracolme di retorica con le quali si afferma di aver fiducia nel progetto intrapreso in estate quando si è già smentiti nei fatti. Ad oggi abbiamo già cambiato in corsa un allenatore (Lerda), cacciato il giocatore che doveva sistemare la difesa (Fontanini) e siamo in procinto di scaricare la metà degli acquisti estivi (Zaccardo, Di Piazza, Cernigoi e probabilmente Rizzo e Fabinho): come minimo il progetto è stato modificato in corsa. E va bene anche farlo, non serve nascondere la realtà.
Insomma questo tipo di comunicazioni lasciamole perdere, meglio dire le cose – come una volta si diceva – “pane al pane e vino al vino” ed evitiamo altri errori. Ci permettiamo di ricordarlo perché quel mix di cui accennavamo prima si crea anche guardandosi in faccia e dicendosi a viso aperto quello che si pensa. Noi proviamo a farlo sempre, che lo faccia anche la società. Solo in quel caso potremmo vincere, insieme, tutti i derby (e non solo) che vogliamo. A partire da quello di domani.