Alla sirena finale gli applausi, idealmente, abbracciano un po’ tutti: Vicenza, vincente e giunta così al settimo sigillo consecutivo, naturalmente proiettata a giocarsi il primo posto nel girone con Bologna; Viterbo, sul parquet con orgoglio per quaranta minuti di inevitabile sofferenza, ma anche di straordinaria utilità alla crescita di una squadra che dovrà conquistare la permanenza nella categoria affidandosi ad un manipolo di giovani atlete.
Un abbraccio che, pochi attimi prima, ha sollevato, spinto, quasi travolto Anna Cappozzo, classe 2000 di belle speranze, spedita da Corno sul cubo del cambio a tre minuti scarsi dai saluti. Tra lacrime di gioia, sorrisi, un rimbalzo – più due perse e un recupero – e compagne che facevano di tutto per donarle l’emozione di un canestro, Anna ha vissuto l’atteso esordio in A2. Tabellino immacolato e cibarie comunque da portare al prossimo allenamento: il tempo è tutto dalla sua parte.
La partita? Che ci sarebbe stata solo parzialmente era risaputo, troppo a favore delle padrone di casa il divario di qualità ed esperienza: eppure la Defensor ha lottato, difeso – aggrappandosi alla zona pari per proteggere il pitturato – e conteso ogni rimbalzo senza mai rinunciare ad attaccare il canestro. Velcofin, una volta indirizzata la partita, ha provato altre soluzioni, mescolando quintetti diversi e cercando qualità nella circolazione di palla. Subito 8-0 al 3′ con Madonna, la reazione delle viaggianti con il minibreak di 4-0 tutto di Cutrupi, un timeout per aggiustare l’attacco alla 2-3 e il primo quarto scivola via con Ferri & C. a contare nove lunghezze di margine.
Poco cambia nella seconda frazione, la tripla di Stoppa scrive +20 (33-13) a 2’29” dal riposo lungo, quando Nicolodi ha già regalato 11 dei suoi 16 totali, otto biancorosse su dieci sono presenti alla voce “punti” dello scout e il bilancio perse-recuperate (+11, sarà +14 quello finale) è ampiamente positivo. Terzo e quarto periodo scivolano via all’insegna di Stoichkova e Pieropan, braccio armato di Viterbo la prima, un po’ imprecisa e anche sfortunata (quando il canestro “sputa” almeno tre tiri che sembravano destinati al fondo della retina) nelle soluzioni dall’arco la seconda. Detto della consueta gara di grande combattività per Caldaro e Ferri, di sostanza per Jakovina, Madonna e Stoppa, della riconosciuta lucidità di Pegoraro, ecco anche una Diodati da 3/5, 2 rimbalzi e 2 recuperi nei 15′ che l’hanno vista sul legno: segnali positivi per una Velcofin che ora si gode la pausa natalizia e punta la prua, grazie al suo nocchiero, in direzione Bologna.
“Cerco sempre il pelo nell’uovo – è il Corno pensiero – e dico che abbiamo commesso un errore strada facendo: perché proprio questo è la sconfitta di Udine: noi siamo più forti della Delser. Quanto alla Matteiplast e senza mancarle di rispetto, ha giocato in casa tutte le partite che contano, quindi la aspettiamo nel girone di ritorno, quando toccherà a lei far visita alle formazioni più competitive. E lì verificheremo le sue potenzialità. Che sono sicuramente buone, ma che a noi interessano relativamente: perché, come ho sempre detto alle ragazze, noi non guardiamo gli altri e vogliamo il destino nelle nostre mani. Significa che se vinciamo a Bologna siamo primi nel girone d’andata ed è quello a cui puntiamo. Andremo a casa loro senza presunzione, ma con la convinzione che possiamo batterle”.
VELCOFIN VICENZA – DEFENSOR VITERBO 72-38
VELCOFIN: Diodati 7 (2/3, 1/2), Pegoraro 7 (2/4, 1/1), Madonna 7 (2/3, 1/5), Caldaro 6 (3/6), Stoppa 7 (2/4, 1/2), Jakovina 8 (4/6, 0/1), Nicolodi 16 (6/7), Ferri 4 (2/5), Cappozzo, Pieropan 10 (2/4, 1/9). All. A. Corno
DEFENSOR: Puggioni 3 (0/2, 1/3), Maroglio, Boccalato (0/2), Raiola 2 (1/4), Riccobono 2 (1/3, 0/1), Ciavarella 4 (2/8), Romagnoli (0/2), Cutrupi 10 (3/6), Ottaviani, Flauret 4 (1/3), Stoichkova 13 (5/9, 1/3), Ndaye (0/2). All. C. Scaramuccia
ARBITRI: E. Mura di Cagliari e A. Vigato di Este
NOTE: nessuna uscita per 5 falli. Tiri liberi: Velcofin 7/14 Defensor 6/7. Parziali: 20-11; 39-15; 53-29; 72-38.
