Sarebbe bello, in vista del ritorno dopo più di un mese al Menti, e dopo il buon punto raccolto a Carpi, lasciare spazio a discorsi di prospettiva, a tabelle salvezza, a discorsi tecnico-tattici e via dicendo. Ma se pensiamo alla partita di domani con la Spal la cosa che viene in mente, purtroppo, è solo la gara di andata. Fu una partita indegna, l’apice – e non fu l’unico, purtroppo – di tutto quello che era stato prodotto in estate, ovvero un mercato raffazzonato all’ultimo momento (ce lo ricordiamo tutti Fontanini, no?) e una condizione fisica inesistente, e che in quella serata di settembre si trasformò in una dimostrazione di incapacità tale da fare accapponare la pelle. Per di più aggravata dal fatto che la squadra – crollata, ricordiamolo, dopo 5 minuti – non aveva messo in campo né voglia né cuore. Altro che Lane, insomma, e altro che salvezza.
E’ ovvio quindi che, da parte nostra, ci sia solo la voglia – anche se sappiamo che ora la situazione è completamente diversa e che per la salvezza siamo in corsa – di esprimere il desiderio che quella prestazione sia riscattata senza se e senza ma, attraverso qualcosa tale da far dimenticare completamente quanto accaduto in quella serata. La Spal, che arriva qui tutta baldanzosa, forte del secondo posto, domani al Menti non deve passare. Ancora di più perché, meglio ricordarsi anche questo, siamo solo due punti sopra la zona playout, e per rovinare quanto fatto finora dall’arrivo di Bisoli in poi, e in particolare nel mese di dicembre, basta poco e non deve succedere.
A tal proposito, l’altro pensiero lo vogliamo dedicare al calciomercato, e a suoi “protagonisti”, anche se sarebbe più corretto chiamarli in un altro modo, magari più volgare. Per fortuna manca poco alla chiusura di questo circo, fatto di baggianate, con pseudo trattative per lo più inventate, buone solo per fare pubblicità a gente che si professa giornalista e sulla carta magari lo è, ma in realtà è peggio del peggio gossiparo sulla piazza, e che sono utili, oltre che ai suddetti, solo a procuratori sciacalli che questo sport lo usano solo per lucrare. Per questo sarebbe bello che la società, pur sapendo che è un’utopia, decidesse una “chiusura anticipata”. Una bella dichiarazione che dica, semplicemente, che “il mercato per noi è chiuso”. Un po’ per zittire certa gente, un po’ per confermare che, rispetto a come si era partiti, l’approccio della società è davvero diverso. Per dirla in un altro modo… E’ vero che finora non ci possiamo lamentare, i tasselli che servivano sono più o meno stati presi, ma fino a quanto la campana di fine mercato non suonerà, stoppando il chiacchiericcio, è difficile stare tranquilli. E con 24 punti (quota 50) che ancora mancano alla salvezza, ce n’è davvero bisogno….
PS. 23 gennaio 1977. Lanerossi Vicenza – Spal, 3-1. Che porti bene e che questo sabato la bolgia del Menti sia con noi!