E adesso si deve tornare a vincere al Menti. In vista della Pro Vercelli il pensiero fisso è questo, da qualunque punto la si guardi. La vittoria di Latina – bene per il risultato, male per come abbiamo giocato, ultimi venti minuti a parte – non basta, e per sperare di tirarsi fuori al più presto da quell’ingorgo in classifica che c’è là in fondo bisogna ritrovare anche il successo in casa, facendo in modo che la gara di lunedì sia, per usare una metafora, il secondo tempo di quella di sabato scorso. La situazione, d’altra parte, ci sembra chiara: l’ultima l’abbiamo vinta per il rotto della cuffia e siamo sempre li, in zona playout, con l’opportunità di recuperare rapidamente una posizione più tranquilla. Ma se molliamo un attimo – basta vedere il primo tempo giocato al Francioni – non ne vinciamo una. E soprattutto senza vittorie al Menti di strada ne possiamo fare poca.
Il bilancio è fin troppo evidente per negarlo. Se in trasferta è indubbio che ci siamo comportati finora bene (saremmo ottavi, per dire), al contrario se si guardano solo le sfide casalinghe il quadro diventa tragico: ultimi in classifica, con solo 18 punti fatti. Il problema gigante è questo, c’è poco da fare: in casa, invece di costruire il fortino salvezza, abbiamo perso una marea di punti, e con la Pro Vercelli forse è il caso di dare un colpo di spugna serio a queste statistiche, cercando di giocare per tutti i 90 minuti dando l’anima. Ovvero smettendola di addormentarsi quando la palla arriva sulla trequarti e soprattutto ricordandosi di tirare in porta, non solo in rovesciata ma cercando – magari – anche soluzioni più semplici. Cose basilari, come gli stop (a Latina si sono sbagliati anche quelli da rimessa laterale) e i passaggi, che qualunque giocatore professionista di Serie B dovrebbe essere in grado di fare. Non ci sembrano cose difficili da mettere in campo, insieme a tenere al massimo grinta e concentrazione per 90 minuti. Quindi vediamo di farlo e di sfatare lunedì questo maledetto tabù del Menti.
E a proposito di lunedì.... Vorremmo infine mandare un messaggio a quei geni che si sono inventati di giocare le partite a Pasquetta e il primo maggio (derby contro il Verona). Ovvero a quegli addetti ai calendari che si inventano le date più assurde, in ossequio a qualunque tipo di diritto televisivo ma senza alcun rispetto per alcun tipo di festa, religiosa e non, riuscendo a trovare i giorni peggiori per fare giocare le partite, e mettendo in difficoltà (specialmente con le proprie famiglie) chi vuole seguire la propria squadra. Prima è stato il sabato pomeriggio, poi il venerdì e il lunedì sera, poi le partite a mezzogiorno…. Fate pure, continuate pure così, togliendo ogni significato a tutto, ma poi non lamentatevi quando il giocattolo si sarà rotto, tra società che falliscono e spariscono, e scandali che aumentano. Senza passione non si regge più nulla, è difficile da comprendere? Saranno battaglie antiche, chissà, ma a noi quel ricordo di un calcio giocato la domenica, tutto in contemporanea, con rituali fissi che servivano ad alimentare una passione autentica, e non i portafogli di pochi, manca. E ogni tanto serve dirlo per non dimenticarlo.