Finalmente il sipario su questa stagione è stato chiuso. Anche se più che un sipario forse è meglio parlare di un velo pietoso, da stendere su giocatori, dirigenza e un’altra stagione andata storta, come ormai da troppi anni a questa parte. Come al solito sono stati commessi troppi errori, siamo andati incontro ai soliti problemi, e essendo soliti in teoria non avrebbe molto senso elencarli di nuovo…. A meno però di prenderli a esempio per non sbagliare ancora, e quindi per suggerire quello che, arrivati a questo punto, va fatto ad ogni costo, avendo a cuore solo ed esclusivamente il futuro del Lane, e indipendentemente da quello che ci attende (aspettiamo il cda di Vi.Fin. per scoprirlo).
E mettendo le mani avanti su una cosa… C’è chi ha scritto che i tifosi del Vicenza quest’anno sono stati troppo buoni. Forse è vero, ma d’altra parte è vero che tutti, in qualche maniera, pensavano di di sfangarla in qualche modo, magari all’ultima partita. Il problema è che non avevamo tenuto conto di troppe cose, alcune per assurdo evidenti e alcune a cui non abbiamo voluto credere fino all’ultimo, prima di constatare il fatto che non saremmo mai stati in grado di salvarci, a meno di colpi di fortuna assoluta. Quelle cose che, se vogliamo ripartire davvero da zero, vanno risolte adesso una volta per tutte.
La prima è evitare di mettersi ancora nelle mani (o meglio nelle gambe) di questo gruppo di giocatori. Dei quale non avremmo mai pensato, dato che una qualche esperienza di Serie B la avevano (casi limite a parte), che potessero sgonfiarsi in questa maniera, mollando dal punto di vista dell’impegno, della corsa, della grinta, almeno per dignità personale. Invece, nonostante questi uomini abbiano fatto a gara per rassicurarci man mano che il tempo passava (“Dalla prossima ci riprendiamo, dalla prossima ci riprendiamo”, dicevano), sono crollati miseramente ad ogni prova d’appello– e sono state tante – che il calendario offriva. Col Menti vuoto o col Menti pieno, o in trasferta… Non cambiava mai niente, a parte la tiritera degli alibi ripetuti.
Per questo ci permettiamo di suggerire una cosa che tutti pensano: questi giocatori (a parte i “bocia” senza colpe) nessuno li vuole più, meglio ripartire completamente da zero. Le dichiarazioni d’affetto, vere o false che siano non importa, non valgono nulla dopo una serie di prestazioni indecenti come quelli che abbiamo visto nel girone di ritorno. L’attaccamento prima lo si dimostra sul campo, poi lo si dimostra a parole. Altrimenti si fa solo la solita propaganda, buona per il marketing e per gli uffici stampa. Se rifondazione deve essere, in qualunque categoria, che sia all’insegna della serietà e del professionismo, anche fuori da allenamenti e partite. Di giocatori campioni di “fotografie con lo smartphone”… non ne possiamo più.
La seconda è che la stessa richiesta di serietà e professionalità la estendiamo alla società. Dopo la gestione Cassingena, di cui è inutile passare nuovamente in rassegna la storia, ci si aspettava che da questo punto di vista, in ogni settore di competenza, il nuovo corso potesse davvero segnare il cambio di passo. Invece abbiamo potuto constatare il solito corollario di scelte incomprensibili, in quasi ogni settore, con persone arrivate a Vicenza non si sa bene come, e che hanno prodotto questi risultati. Rispetto a prima era difficile fare peggio, ma ci siete riusciti. Ora basta: si cambi sul serio, è una città intera a chiedervelo.