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18 Luglio 2024
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Un presidente in meno, e tanti dubbi in più

lanec14-pastorelli-dimissioniE’ passata una settimana, ma i dubbi sono sempre tali. Anzi, qualcuno in più. Sullo stato attuale del Vicenza Calcio, mentre il tempo per iscriversi al prossimo campionato si riduce, è difficile sbilanciarsi. Per ora purtroppo si procede a sensazioni: in assenza di comunicazioni ufficiali, a parte una nota di dimissioni che più stringata non si può, non è infatti semplice comprendere cosa si sta muovendo tra incontri (o scontri) tra i soci di Vi.Fin, e le trattative presunte (o reali?) di chi pare essere intenzionato a rilevare la società biancorossa. Da un parte c’è Pastorelli, che dalla retrocessione in poi si è esprime solo, appunto, tramite comunicati, e rivendica la propria azione economica, tralasciando qualunque tipo di analisi sul disastro sportivo appena compiuto; dall’altra il resto dei soci, che continuano a rimanere silenti come facevano mentre il disastro sportivo si compiva, e le cui intenzioni sono per ora sconosciute. Insomma… Magari sarà solo per questo presunto “patto di riservatezza”, che copre l’unica – ne siamo sicuri? – trattativa in campo per acquistare il Vicenza, ma di fatto da fuori la situazione è a dir poco nebulosa.

L’unica cosa certa è che al momento non c’è nessuno che stia pensando – sempre se tutto, in un modo o nell’altro, arriverà a una conclusione positiva – a come diamine affronteremo il prossimo campionato sul campo. Un nuovo direttore sportivo non c’è, un nuovo allenatore nemmeno, e anche solo pensare a un 11 titolare da schierare è impresa proibitiva. L’unica cosa da fare è quindi rinnovare un appello a qualcuno – anche non sappiamo nemmeno chi possa essere – per fare un minimo di chiarezza su quanto accadrà, e allo stesso tempo ribadire ancora una volta che ci sembra una follia ritrovarsi nuovamente al 9 giugno senza uno straccio di progetto sportivo. Siamo stanchi di portare pazienza in attesa di novità: vedremo se le trattative di cui si parla andranno in porto, ma al momento siamo increduli di fronte a quello che non possiamo che definire come “un teatrino”.

Detto questo, in ogni caso c’è un altra cosa da sottolineare. Premettendo che non è un discorso campanilistico o autarchico (se qualcuno decide di investire a Vicenza pur non essendo “di queste parti” ci importa poco) quello che stupisce, come ogni volta che si arriva a questo tipo di situazioni, è l’incapacità del tessuto imprenditoriale vicentino di fare sistema e di prendersi a cuore le sorti di qualcosa a cui tutti i vicentini tengono, chi più o chi meno. Il Vicenza, con 115 anni di storia e la sua capacità di creare coinvolgimento e passione, è senza ombra di dubbio un patrimonio da valorizzare e – da un punto di vista strettamente economico, purtroppo bisogna pensare anche a quello – anche un’opportunità per guadagnare, a patto di gestirlo correttamente. Di esempi positivi, di squadre che sono riuscite a ripartire, risalendo categorie pur tenendo i conti in ordine, ce ne sono parecchie, e le parole chiave sono sempre le stesse: professionalità e competenza dirigenziale, e investimenti nei settori chiave (settore giovanile, stadio e strutture di allenamento) da tramutare in risultati sul campo. E’ possibile che in una provincia come la nostra nessuno sia capace di programmare un futuro così? Tutti bravi solo a chiacchierare?

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