Bene ma non benissimo. Finalmente (manca solo la formalità, così sembra, dell’iscrizione al campionato, da fare entro oggi) possiamo tornare a parlare di calcio, e non più di polemiche, comunicati, soldi che non si trovano etc etc. E’ finito il teatrino, a quanto pare: tutti si sono dati una calmata e i pagamenti sono stati fatti, trovando un accordo per la futura vendita di una parte della società, e soprattutto pare che il lavoro per iniziare la prossima stagione si finalmente iniziato.
Certo, a qualunque discorso c’è da mettere un gigantesco asterisco, con una nota che dice “fino a quando non si firma il passaggio di proprietà vero e proprio non ci si può fidare di nessuno”, ma dall’esterno sembra chiaro che tutti siano d’accordo. E che, una volta completata la due diligence sui conti, Boreas (e sopratutto chi sta dietro il nome Boreas, ci piacerebbe anche saperlo) diventerà il nuovo socio di maggioranza del Vicenza Calcio, piazzando i suoi uomini – in particolare il nuovo direttore sportivo Guffanti, anche per questo manca solo l’ufficialità – nei ruoli chiave fin da subito.
Partiamo da lui, proprio da Guffanti. La persona, fin dal momento in cui Boreas si è affacciata al tavolo delle trattative, che è sembrato quello di cui potersi fidare di più, almeno calcisticamente. Per lui parla il curriculum: otto anni da osservatore dell’Udinese dovrebbero bastare per fare un salto di qualità rispetto alla gestione dello scorso anno, o perlomeno evitare di farsi fregare e rifilare mezzi giocatori. Le prima dichiarazioni sembrano buone: “L’importante è che finalmente siamo partiti – ha affermato – ora dobbiamo scegliere i profili giusti cercando di sbagliare il meno possibile”, il che fa pensare che una qualche lista di giocatori ce l’abbia pronta nel cassetto, e attendiamo le prime mosse per valutare se alle parole corrisponderanno i fatti. Manca un passaggio chiave però, che sta a cuore praticamente a tutti, ovvero quello di fare tabula rasa, dando un segnale netto di discontinuità anche in campo. Lo aspettiamo, siamo in attesa di sapere: in molti si augurano di non vedere mai più in biancorosso i protagonisti del disastro dello scorso anno, e assolvere questo compito spetta a lui, anche se – per forza di cose – non può dirlo.
E spetta a lui anche la scelta dell’allenatore, al quale dare in mano i giocatori di cui sopra. A noi sarebbe piaciuto Foscarini, l’ex tecnico del Cittadella, che era libero e con i giovani ha dimostrato di saperci fare. Arriverà Colombo, sconosciuto ai più – almeno a quelli che di Serie C ne masticano poco – ma che sembra un esperto della categoria. Colombo o non Colombo, a noi piacerebbe solo una cosa: che il nuovo mister arrivasse con un’idea di gioco chiara e che si sforzasse di insegnare calcio ai giocatori. Da qui si riparte: ci vorrà tempo (l’anno prossimo sarà durissima, a meno di miracoli), ma per costruire qualcosa che regga ci vuole questo. Abbiamo di nuovo, tutti quanti, un’altra occasione, forse l’ultima: non sprechiamola ancora una volta.