Dopo 7 anni, Mario Beraldo esce dal mondo granfondistico: “Ne ho viste tante, non è più un mondo di cui voglio fare parte”. L’uscita di scena è però con il botto, grazie alla vittoria di Carlo Muraro alla Granfondo Scott Piacenza.
E’ durata sette anni l’esperienza granfondistica di Mario Beraldo, il costruttore vicentino di biciclette su misura. E’ ufficialmente terminato domenica 3 settembre l’impegno di Beraldo nelle granfondo con l’ultima gara a cui il suo team ha partecipato: la Granfondo Scott Piacenza, che si è corsa nella cittadina emiliana. Una manifestazione amata dai granfondisti, che per tanti segna l’inizio della seconda fase della stagione dopo la pausa agostana.
A prendervi parte anche il vicentino Carlo Muraro, che durante la settimana lavora in un laboratorio di creme e profumi, e che sa che questa sarà la sua ultima corsa con la divisa del Team Beraldo Biomin. La volontà di fare bene c’è tutta, ma gli avversari sono di alto livello. A dare il via all’azione di giornata è Igor Zanetti, a cui Muraro si incolla alla ruota. I due riescono, in poco tempo, a prendere già un vantaggio consistente sugli inseguitori. A tre quarti del percorso un problema fisico ferma il veneziano, lasciando il vicentino in testa alla corsa con quasi tre minuti di vantaggio sul gruppo degli inseguitori. Da questo si staccano Matteo Podestà e Nikita Eskov, entrambi in divisa Procycling Promotech, che si lanciano all’inseguimento di Muraro.
Un finale di gara veramente avvincente, con gli ultimi 30 chilometri combattuti allo stremo delle forze, con Muraro che tenta di mantenere il suo vantaggio e i due inseguitori che rincorrono al massimo delle energie. Ma l’epilogo è quello sperato dal Team Beraldo Biomin, con Carlo Muraro che passa il traguardo con le braccia al cielo e un urlo di sfogo e felicità, con appena 22 secondi di vantaggio.
La decisione presa la spiega personalmente Mario Beraldo: «Dopo sette anni che sono nel mondo delle granfondo con una squadra di altissimo livello, ho deciso di smettere. E’ stata una bella esperienza, ma ho anche passato brutti momenti, spesso a causa di rapporti umani infranti per interessi. In sette anni ne ho viste tante e tante ne vedo ancora ogni domenica e mi sono accorto che non è più un mondo di cui voglio fare parte a quei livelli. Un domani? Chissà. Per ora termino qui»
Restano così liberi sia Carlo Muraro sia Mauro Facci, in attesa di vedere quali maglie indosseranno nella prossima stagione. «Spero con tutto il cuore che Carlo – continua Beraldo – si accasi in una squadra di livello, che sappia trattarlo per come si merita. E’ un bravissimo ragazzo, leale e preciso, anche nei confronti del team è sempre stato ineccepibile. La stessa speranza la nutro per Mauro, che al suo esordio in questo mondo ha presto fatto capire cosa sa fare. Certo non è facile essere ai massimi livelli quando si lavora fino a tardo pomeriggio».
