Il tecnico punta sul carattere dei giocatori e predilige le strategie ai moduli di gioco
Giovanni Colella si presenta indossando una t-shirt con la R in bella mostra vicino al cuore alla sua “prima ufficiale” non sulla panchina, ma nella sala stampa dello stadio Menti.
Il tecnico biancorosso ha le idee chiare sul suo Vicenza: “Per prima cosa posso dire quello che non dovrà essere, vale a dire la squadra degli ultimi anni – esordisce – Società, tifoseria e città meritano infatti molto di più. Non partiamo da zero, però ci vorrà del tempo per costruire con umiltà e volontà”.
Sul mercato non si sofferma più di tanto (“Ci mancano ancora un paio di giocatori, ma di sicuro nella scelta privilegio il carattere alla tecnica”), in compenso svela quale sarà la sua fisionomia di squadra: una formazione che difenderà in maniera diversa, cercando di essere propositiva.
“E’ più importante chiedermi che Vicenza sarà e non come giocherà – puntualizza il tecnico, che aggiunge – Non abbiamo intenzione di stravolgere nulla. L’idea di migliorare la squadra era già chiara a Bassano, adesso oi la nuova piazza permetterà qualcosa in più”.
A fare la differenza, a livello tattico, saranno le due fasi di transizione per l’allenatore, che predilige le strategie ai moduli di gioco.
“Le squadre più forti sono quelle che attraversavano i periodi difficili, che capitano a tutti, il più velocemente possibile” prosegue Colella che si sofferma quindi sul suo concetto di leadership: “Sono convinto che una leadership dell’allenatore serva – spiega – Poi però il campo é qualcosa in cui il mister non incide più di tanto nel corso della partita e, di conseguenza, è fondamentale avere in squadra giocatori che sappiano intervenire con i compagni e siano dei trascinatori. Per questo alla tecnica preferisco sempre il carattere”.
Pronostici sulle favorite in campionato non li azzarda (“Gli avversari li valuteremo strada facendo) e non si sbilancia neppure su chi vestirà la fascia di capitano: “Non so se sarà Giacomelli, che deve lasciarsi alle spalle il passato – dichiara – Sono convinto che in una squadra ci possano essere più leader e il capitano è una sorta di gestore degli altri giocatori carismatici”.
Di certo Giovanni Colella fin da giovanissimo ha imparato a conoscere e ad amare i colori biancorossi: “Avevo uno zio romanista sfegatato – racconta – e ogni volta che veniva a trovarmi voleva andare a vedere il Vicenza. I miei primi ricordi sono legati al Real del secondo posto in serie A. Poi è arrivata la squadra di Guidolin. Anzi, mi piacerebbe incontrare gli ex di allora per conoscerli meglio”.
Infine, sul passaggio dal Mercante allo stadio Menti non ha dubbi: “Sarà un impatto importante ed emozionante, non credo che sarà una difficoltà per il gruppo fantastico di ragazzi che alleno. Per quanto mi riguarda, le certezze che ho alle spalle mi rendono tranquillo e credo che anche pressioni e attese possano essere un vantaggio nel costruire il nostro progetto. Sappiamo di essere in una città che dà importanza al blasone, ecco noi cercheremo di rendere i nostri tifosi orgogliosi anche di quello che facciamo in campo”.