A volte ritornano. Così è stato per l’attaccante Rachid Arma e altrettanto per il difensore Andrea Mantovani, già in biancorosso nella stagione 2015/2016 dove aveva collezionato 17 presenze prima di essere ceduto a gennaio al Novara.
Classe 1984, nell’ultima stagione ha disputato 22 gare da titolare con la maglia del club piemontese in serie B.
Difensore di esperienza, ha disputato 179 partite in serie A con le maglie di Torino, Chievo, Palermo, Bologna e 190 in B.
“Per me si tratta di un ritorno molto gradito – esordisce il giocatore – Sicuramente c’è da portare a termine un’opera iniziata e non finita. Arrivo con l’entusiasmo di un diciottenne come del resto ho sempre fatto in carriera. Ho voluto accettare un progetto in serie C, campionato in cui non ho mai giocato, ma per Vicenza ne vale la pena.
Trovo una società nuova, che ha grande entusiasmo e progettazione, senza però voler fare il passo più lungo della gamba. Queste sono le basi per costruire qualcosa d’importante, nel presente, ma soprattutto nel futuro”.
Le parole d’ordine sembrano essere prudenza e, nello stesso tempo, entusiasmo: “Iniziamo questa stagione senza fare grandi proclami, magari all’inizio lontano dai riflettori, ma con un pubblico e una dirigenza come questi si potrà sicuramente disputare un buon campionato”.
Sul perchè abbia scelto Vicenza Mantovani è chiaro: “Ero svincolato e ho ricevuto delle proposte che non mi convincevano – spiega – E, poi, un’occasione come questa non potevo lasciarmela sfuggire”.
Il difensore deve solo recuperare la forma migliore: “Fisicamente sto bene, ho chiuso la stagione scorsa in salute giocando 23 partite, mi sono sempre allenato in questo arco di tempo, certo che lavorare con una squadra e giocare partite ufficiali e amichevoli è diverso”.
In squadra Mantovani ritrova Giacomelli e Bianchi, che allora si stava affacciando in prima squadra: “Conosco anche De Falco, con cui ci siamo incrociati al Chievo – prosegue – mentre gli altri compagni sono tutti da scoprire. Non vedo l’ora di andare al campo per fare amicizia e conoscerci meglio”.
A 34 anni il difensore non si sente certo… vecchio: “Ci sono calciatori che a quarant’anni giocano ancora in serie A titolare – sottolinea – L’importante è stare bene, avere entusiasmo e con le mie qualità e il mio bagaglio di esperienza cercherò di essere utile innanzi tutto nello spogliatoio e poi in campo aiutando i giovani a crescere. E, poi, da loro si può sempre riceere qualcosa: deve esserci uno scambio. Ognuno metterà il proprio e sono sicuro che potremo fare grandi cose assieme. Ho visto un gruppo molto unito dove non ci sono prime donne e io mi allineerò alla filosofia e al credo calcistico di mister Colella”.
Così sul suo utilizzo in campo: “Ho sempre ricoperto più ruoli, anche il terzino all’occorrenza. Cerco di rendermi utile e di mettermi a disposizione dell’allenatore”.
Di certo non è preoccupato dalle attese che accompagnano questa nuova sfida calcistica: “Sappiamo che il Vicenza è una società gloriosa e di tradizione e le pressioni non mi spaventano, anzi le ho sempre viste come una grande opportunità di poter tirare fuori qualcosa in più. Il pubblico ti fa lavorare in tranquillità e anche nei momenti difficili assicura un grande sostegno. Quest’anno si può fare qualcosa di diverso e noi cercheremo di far crescere ancora di più l’entusiasmo”.
Mantovani preferisce non pronunciare la parola promozione: “Il Vicenza per la sua storia non può recitare il ruolo del comprimario, bensì quello del protagonista, questo però non vuol dire andare a dire in giro ai quattro venti che vinceremo il campionato. La serie C è complessa con il suo meccanismo dei play off e vedremo man mano quello che si potrà fare”.
La parola ora passa al campo
