Festa bagnata, festa fortunata. Neppure l’acqua, annunciata e arrivata puntuale proprio per l’inizio, è riuscita a metterci lo zampino nello svolgimento di una serata che resterà sicuramente da ricordare come del resto ne era il motivo, la conquista del primo scudetto.
E tutta la grande famiglia di Tennis Comunali Vicenza si è ritrovata sabato scorso intorno alla squadra Over 60 campione d’Italia di categoria e al grande protagonista di questo storico successo, Gianni Milan, vice presidente vicario della Federtennis, che nell’occasione ha brindato anche ai suoi 60 anni appena compiuti.
A fare gli onori di casa l’amministratore unico del circolo, Enrico Zen, e con lui i maestri, le segretarie e tutto lo staff che, in questi otto anni di gestione, ha contribuito a far sì che il club diventasse uno dei punti di riferimento in città, provincia e nel Veneto tanto da risultare la prima standard school nel Veneto.
“Intanto ho vinto uno scudetto – ha esordito scherzando Enrico Zen – La speranza è sicuramente di vincerne altri, ma se devo impiegare altre quattro vite per conquistarli meglio festeggiare il primo”.
Poi il via ai ringraziamenti a cominciare da quello che ha definito il suo “mentore”, vale a dire Gianni Milan.
“Se però siamo qui a festeggiare il titolo tricolore non è solo per lui – ha proseguito citando gli altri compagni di squadra, vale a dire Franco Brino, Graziano Risi, Ferrante Rocchi e Flavio Mazzocchi – Sentivo le loro telefonate, in pieno luglio, quando dicevano che bisognava fare qualcosa perchè gli avversari erano troppo… scarsi e vincevano troppo facilmente. Allora, io replicavo che forse erano loro ad avere l’asticella troppo alta”.
Ma oltre alla festa tricolore c’è da brindare alla riuscita di un grande progetto:” Il 30 giugno 2010 siamo entrati in questo impianto – ricorrre Zen – Sono dunque otto anni che abbiamo costituito questa società voluta da me e dall’amico Gianni. Otto anni in cui, giorno dopo giorno, abbiamo avuto grandi soddisfazioni, ultima delle quali il titolo italiano, a cui si aggiungono diversi titoli regionali, oltre alla prima squadra che ormai da un quadriennio milita nel campionato di serie A2 e che tra poco, ad ottobre, inizierà una nuova avventura agonistica. In più, in base alle ultime classifiche, siamo la prima standard school nel Veneto e la quindicesima in Italia. Questo è stato reso possibile grazie al lavoro di un grande gruppo, fatto prima di amici e poi di collaboratori che, quotidianamente, portano avanti, ognuno nel suo ruolo, il loro dovere. E proprio grazie al lavoro di gruppo che sono arrivati questi risultati. E, allora, nomino in primis i maestri, poi le segretarie, che mi sopportano tutti i santi giorni, i manutentori e la ristorazione. A tutti va il mio grazie per i successi ottenuti assieme in questi otto anni e che mi fanno dire che oggi Tennis Comunali Vicenza è una bellissima realtà del panorama nazionale”.
Gianni Milan, seppur abituato a stare sotto i riflettori, quando sale sul palco tradisce l’emozione, stemperata da un applauso spontaneo dei presenti: “Per me si tratta di un doppio festeggiamento – esordisce – Il titolo e i miei sessant’anni, che sono un grande traguardo e l’occasione giusta per rivolgere un pensiero di riconoscenza a tutte le persone che mi hanno affiancato, in questo pezzo di vita, nei momenti belli e anche in quelli di dolore. E’ raro poterli avere, come stasera, tutti presenti. Ci sono persone che hanno condiviso con me situazioni affettive, altre lavorative,altre ancora sportive e da dirigente. Guardando queste persone e tutti voi vedo un film e dei pezzi fondamentali della mia vita. Grazie, dunque, di avermi accompagnato, di esserci e di avermi voluto bene”.
Un pensiero speciale, e non poteva essere altrimenti, è per Enrico Zen, amministratore unico di Tennis Comunali Vicenza: “Enrico è bravissimo – sottolinea – e sono orgoglioso di quello che sta facendo, che è sotto gli occhi di tutti. Sono qui per rivolgere i complimenti a lui e al suo staff per il grande lavoro che portano avanti”.
Quindi, svela un aneddoto legato alla conquista del titolo tricolore: “Il più grande protagonista è Franco Brino e vi spiego il perchè – racconta – La squadra, ad ottobre dell’anno scorso, non era neppure nell’anticamera del mio cervello e non pensavo neppure lontanamente a quella che poi si è rivelata una straordinaria avventura. Lui, invece, mi ha iniziato a tartassare di telefonate dicendo che avrebbe portato anche Ferro (ndr. Ferrante Rocchi). Dopo che, a furia di insistere, mi ha convinto ho chiamato anche Graziano Risi, che era vent’anni che non giocava. Anche lui mi ha detto di sì e poi si è aggiunto Flavio Mazzocchi. Così, tra giocatori veri e… vintage, abbiamo deciso di trascorrere quattro o cinque domeniche divertenti, tra amici. Poi, da cosa nasce cosa e, quando vado in campo, è più forte di me, alla fine voglio vincere e così è arrivato il titolo tricolore”.
Applausi scroscianti mentre Max Giusti intona “We are the champions”.
Campioni veri in campo e fuori: e la sfida, ne siamo certi, è destinata a continuare.
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