Sesta puntata della nostra rubrica sui personaggi del settore giovanile dell’ Arzignano Valchiampo.
Questa settimana scambiamo quattro chiacchiere con Matteo Dalla Pellegrina, allenatore dell’Under 13 nazionale e responsabile tecnico del settore giovanile gialloceleste, una figura chiave e centrale dell’intera pianificazione tecnica delle giovanili, che coordina di fatto il lavoro di tutti gli allenatori.
– Approfittiamo di questo momento di stop forzato per chiedere un giudizio sull’annata dei ragazzi.
“Il mio giudizio è assolutamente positivo! L’approccio avuto dai miei ragazzi con il primo abbozzo di “calcio vero” è stato eccezionale: hanno messo tanto impegno e dedizione, sono stati bravissimi ad ascoltare e ad apprendere tutte le nostre indicazioni mettendo di loro poi sul campo l’irrefrenabile passione che hanno per questo gioco”.
– Per questa squadra si tratta di un anno molto “formativo”, indipendentemente dai risultati. Come valuta l’annata a livello personale e per quel che concerne la crescita dei ragazzi?
“Sarà, comunque vada, un’annata importantissima per loro: non dimentichiamo che fino a pochi mesi fa questi ragazzi giocavano esclusivamente contro realtà di campionati locali. Il salto per andare a giocare ogni settimana con esclusivamente società professionistiche li ha migliorati, rafforzati e uniti”.
– Da sempre il settore giovanile rappresenta il presente ed il futuro di un club. Da quando veste la maglia gialloceleste che cosa l’ha colpita maggiormente di questa società nel lavoro con i giovani?
“Questo è il mio secondo anno in gialloceleste e devo dire che ci sto molto bene, ho respirato da subito un’aria positiva. E’ un ambiente sanissimo, gestito e mandato avanti da persone che, a pelle, ti trasmettono l’amore per questi colori e per questi ragazzi che rappresentano in tutti i campi possibili il nostro settore giovanile e danno lustro all’Arzignano Valchiampo”.
– L’Under 13 è una categoria molto formativa sia dal punto di vista tecnico che da quello umano/caratteriale. Se dovesse dare un consiglio ai giocatori che vogliono provare ad avere un futuro in questo sport cosa direbbe loro?
“Ai miei ragazzi non smetto mai di chiedere tanta passione. Con la passione si migliora, si apprende più velocemente, si accresce in autostima e, soprattutto, ci si diverte di più! Quando vedo qualche ragazzo arrivare al campo stanco, abbattuto e in qualche modo triste non vedo l’ora di iniziare per farlo divertire e fargli tornare il sorriso di allenarsi”.
– Da responsabile tecnico del settore giovanile gialloceleste che idea si é fatto sulle prospettive di crescita dei ragazzi che hanno il privilegio di far parte di questa grande famiglia?
“Devo ringraziare la società ed in particolare i miei due responsabili Ivan Menti e Andrea Zanovello per la fiducia e per l’opportunità che mi è stata data. All’inizio è stata dura per tutti: il mio compito è stato quello di inserire all’interno del settore giovanile un nuovo progetto tecnico ed una metodologia di lavoro rappresentativa per tutte le nostre squadre. In questo ho avuto la preziosa collaborazione di Roberto Preto, che da subito ha condiviso e gestito i compiti con il sottoscritto. Il merito più grande, però, va a tutti gli allenatori che quest’anno ho avuto la possibilità di gestire. Ecco, ad oggi, la cosa che più di tutte mi ha reso orgoglioso è stata la qualità dei tecnici. Sicuramente per migliorare ancora bisogna ripartire da loro”.