Il sindaco Mattia Veronese molto attento alle infrastrutture e alle piste ciclabili anche per il turismo
Questa settimana è la volta di Mattia Veronese, sindaco di Noventa Vicentina da un anno, dopo due mandati da assessore e da vice sindaco.
Attualmente siede anche a palazzo Nievo come consigliere provinciale.
A Noventa si conta una popolazione di circa 9000 abitanti però è evidente che si tratta del comune più importante dell’area berica, da Longare in giù, anche dal punto di vista delle infrastrutture sportive.
Vi sono tre istituti scolastici superiori con 1600 studenti, l’ospedale e i servizi sociali territoriali dell’Ulss berica. Molti servizi infatti vengono utilizzati anche dai cittadini degli altri municipi della zona.
Storicamente a Noventa si pratica il calcio e la pallavolo con numeri importanti: il “Volley Noventa” a cavallo degli anni ’70-’80 partecipò addirittura ai campionati di serie A. Da ricordare la figura del professor Salvatore Fabio che è presidente da 30 anni del sodalizio impegnato in campo femminile.
La società calcistica “Nova Gens” ha oltre 100 anni di storia alle spalle e attualmente si trova in una situazione di ridimensionamento per varie vicissitudini.
Oltre a queste due realtà storiche esiste il calcio a 5 con un gruppo di amatori. Sempre nel calcio esiste un bel vivaio alla PoliSan Vito (oratorio): giovanili e amatori.
A cui si aggiunge la realtà dell’AC Caselle (amatori), una frazione di Noventa.
Esistono anche due poli sportivi legate al basket: una vicina al mondo della scuola (Scuola Basket) e un’altra realtà di “amatori” che ha un paio d’anni.
“Da non dimenticare il tennis – racconta Veronese – che ci sta dando grandi soddisfazioni a livello provinciale e regionale”. Qui l’impianto è comunale ed è gestito dal Tennis Club Noventa: “Vi confluiscono – spiega il primo cittadino – buona parte degli appassionati dell’area tra il Basso vicentino e la Bassa padovana”.
Segnaliamo che vi è anche una scuola tennis rinomata con 70 ragazzini che seguono i corsi (elementari e medie).
A Noventa Vicentina c’è stata, soprattutto nel passato, una grande tradizione nel ciclismo: la società esiste ancora e si chiama Nova Gens Cicli.
Nel settore degli impianti privati si annovera la scuola Oltre la Danza (classica e jazz) e diverse altre attività nelle palestre.
– Partiamo dal periodo che stiamo vivendo. A che punto siamo della Fase 2? Lo sport organizzato è ancora fermo?
“Durante lo scoppio dell’epidemia tutto il nostro mondo dello sport si è reso conto del pericolo e ha subito rispettato le regole imposte a livello nazionale e regionale. Devo dare atto che vi è stata sempre la massima collaborazione con l’amministrazione comunale da parte di tutti. E’ stata compresa la gravità della situazione e come fosse assolutamente importante mettere tutti al riparo dall’epidemia. Insomma c’è e c’è stato un grande senso di responsabilità da parte di tutti.
Ora per la cosiddetta ripartenza siamo in attesa di comunicazioni precise da parte di Governo e Regione per capire come riprendere tutte quelle attività, anche giovanili ora ferme. Mentre sappiamo che il settore agonistico legato a campionati e gare nazionali ha potuto riprendere le sedute di allenamento, ma si tratta per ora di una minoranza dei praticanti lo sport!
E’ ipotizzabile che il mondo dello sport giovanile possa riprendere a giocare con i tornei di settembre.
Ora come ora le palestre pubbliche sono tutte chiuse e quelle private sono in attesa del decreto del 18 maggio”.
– Parliamo di infrastrutture a Noventa Vicentina e dei lavori recenti già realizzati?
“Per il calcio abbiamo il campo comunale in centro titolato a Fracca, ex giocatore degli anni ’30-40 della Nova Gens. Recentemente abbiamo omologato il nuovo impianto di illuminazione che ha portato anche un bel risparmio energetico con i fari a led (costo 60 mila euro).
Nel campo da calcio di Caselle i lavori sono prossimi: dobbiamo intervenire con una manutenzione generale e speriamo entro l’anno di riuscire a realizzare un impianto di illuminazione nuovo.
Le palestre comunali sono quelle delle scuole medie utilizzate per allenamenti e partite di pallavolo: alcuni anni fa qui abbiamo ristrutturato gli spogliatoi. Ora sono arrivati i fondi dal Ministero per un intervento straordinario di carattere statico (antisismico) e per la copertura dell’aula magna che sta sopra la palestra: in tutto 360mila euro.
Un altro intervento importante riguarda la palestra provinciale dedicata ad Alfredo Veronese in via Cero: è il palasport storico della pallavolo utilizzato al mattino dalle scuole superiori: l’intervento fu concluso alla fine dell’anno scorso. L’Amministrazione provinciale ha stanziato 600mila euro per l’impiantistica elettrica, il riscaldamento, la copertura e i bagni (anche quelli accessibili) e gli spogliatoi.
– Mi pare che il Comune abbia altre due palestre?
“Esattamente: l’amministrazione possiede altre due impianti, uno in località Scuole e l’altro nella frazione di Saline, costruite con la “finanza di progetto” con contributi per copertura fotovoltaica. Per ora è utilizzato solo il palasport di via Saline e non quello di via Frassinara per un problema legato alla normativa antincendio e ad un contenzioso con i privati che l’hanno costruito.
In via Frassinara si allenava il “Noventa Calcio a 5” dirottato ora a Saline. Qui la palestra è utilizzata anche per la scuola elementare.
Inoltre, a fianco della scuola media ,in centro e quindi ai bordi del campo da calcio della Nova Gens verranno sistemate le piste di atletica con un finanziamento regionale: i lavori dovranno iniziare a fine maggio e la pista potrebbe essere pronta per l’inizio dell’anno scolastico 2020-2021.
Sempre grazie ai piccoli ma significativi finanziamenti regionali abbiamo continuato ogni anno a mettere in pratica interventi puntuali di manutenzione sul patrimonio infrastrutturale sportivo”.
– Sindaco, passiamo alle piste ciclabili e ai percorsi pedonali, oramai infrastrutture che sono diventate molto importanti per le nostre città e per la popolazione. Voi a che punto siete?
“Siamo stati sempre molto attenti su questo versante negli ultimi 10 anni: in particolare Noventa è capofila di un progetto sul tragitto della littorina “Vaca Mora” che collega il paese a Vicenza. Poi, quattro anni fa, presentammo anche un progetto per collegare Noventa a Montagnana, quindi verso Sud (attraverso Poiana) e poi verso Lozzo collegando Noventa all’area dei Colli Euganei. La finalità di questi ultimi collegamenti è quella di mettere in rete i percorsi del bacino berico con quelle dell’area euganea”.
– E a che punto siamo con i finanziamenti delle piste?
“Attualmente abbiamo ricevuto un contributo dalla Provincia per continuare i collegamenti della “pista berica”: entro fine estate conto di inaugurare la Noventa-Poiana (850mila euro di cui 500 da Provincia e 350 divisi tra Poiana e Noventa): sono semplicemente 3,5 km ma si tratta di un collegamento importantissimo per avvicinare i due paesi.
Altro tratto significativo è quello della ciclabile lungo la strada provinciale di San Feliciano che collega Cagnano a Noventa con il quartiere “Marzotto”: saranno solo 200-300 metri, però anche qui di vitale importanza per i cittadini che vi abitano e per la loro sicurezza.
A darci una mano in tutto questo lavoro, e devo ringraziarle, due associazioni: la Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) provinciale e regionale e il gruppo locale collegato al CAI, i noti “Gira-basse”, associazione che promuove da anni la cultura cicloturistica. Perché nell’area berica ci aspettiamo molto anche dal cicloturismo e per questo è necessario che le nostre piste locali siano in rete con le direttrici provinciali e regionali”.
– Parliamo anche delle infrastrutture private che vi sono sul vostro territorio?
“Esiste una realtà sociosanitaria molto importante che è la Fondazione Stefani: struttura con attività riabilitative. Qui c’è una piscina in cui si praticano delle attività motorie come l’acquagym e anche palestre per la riabilitazione. Tutto questo accanto ad una importante struttura residenziale e ad un centro diurno essenziale per l’area”.
– Sindaco per chiudere: cosa ci lascia e cosa ci insegna questa crisi da Coronavirus?
“Ci lascia sicuramente un profondo senso di incertezza perché pensavamo di non poter arrivare a situazioni di crisi a livello sanitario come questa: eravamo convinti di essere al sicuro.
Invece siamo particolarmente vulnerabili e ora aspettiamo risposte dalla scienza il modo per uscirne.
Dal punto di vista sociale abbiamo invece riscoperto la voglia di fare squadra e di vivere la comunità, di sentirci meno egoisti e meno isolati. Abbiamo imparato a collaborare di più, sia con le reti associative, sia con gli altri amministratori comunali sul territorio”.
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