La ripresa dell’attività sportiva comporta più di qualche problema
Dopo aver passato a “mezzi” voti il durissimo scoglio della visita medica, la prova del campo post quarantena non mi faceva dormire sonni affatto tranquilli.
A neppure 48 ore dall’immane sforzo fisico sulla macchina infernale della cyclette, Eccomi subito in campo con il compagno di merende Fabio Rama per testare lo stato di forma, messo a dura prova dalle abbondanti libagioni, in vista degli innumerevoli impegni nei tornei, ma soprattutto nei bar dei circoli che li ospitano.
Un allenamento che passerà fortunatamente inosservato visto che al circolo, a quell’ora, non c’era anima viva: le uniche anime sofferenti eravamo noi!
Un’ora terminata anzitempo per il sopraggiungere di fantomatici malesseri: un chiaro intento di terminare quanto prima l’agonia tennistica.
Qualche bello scambio c’è stato, ma di… battute ilari. Qualche bel gesto atletico pure: il gel igienizzante sulle mani al termine dell’incontro è degno di nota.
Ace di servizio? Nemmeno l’ombra! Il rettangolo di gioco molto probabilmente era stato accorciato a nostra insaputa!
Insomma, peggio del previsto, ma da veri professionisti abbiamo imputato la colpa di questo triste spettacolo alle palline troppo dure, al campo troppo secco e al tifone che solo per noi si era abbattuto sui campi di contrà della Piarda.
Non contento, però, il sabato ho replicato, ignaro di quello che avrei dovuto subire affrontando un test ad altissimo rischio contro super Ambrosova.
Dopo un inizio molto blando per permettere un giusto riscaldamento, la compagna di allenamento ha iniziato a sfoderare il suo colpo letale preferito: la palla corta!
Naturalmente non ho nemmeno tentato un minimo sforzo a questa sua provocazione: d’altronde per correre cosi velocemente non ero munito della necessaria autocertificazione!
Ovviamente nulla poteva filare liscio ed ecco che all’orizzonte è apparso il mio maestro e mentore tennistico Dario Pizzato .
Ho visto chiaramente nei suoi occhi lo sconforto di chi per mesi aveva cercato di dare consigli e aveva invece ritrovato il suo “pupillo” in balia degli eventi.
Chissà se dopo questa performance pure la mia compagna di mille battaglie mi darà ancora una chance. Aspetto il suo verdetto come tutti attendono i decreti del nostro Premier. Una sfida però la voglio lanciare ai miei prossimi avversari: io ci sono e sapete dove trovarmi!
Ovviamente in orario lontano dai pasti: in questa attività, per ora, non ho rivali.