Questa settimana saliamo in Valbrenta nel nuovo comune sorto di recente dalla fusione di Cismon, Valstagna, Campolongo e San Nazario, che oggi conta 5200 abitanti.
Il primo sindaco di questa nuova realtà è Luca Ferazzoli, con alle spalle due mandati a Cismon, ed eletto l’anno scorso per Valbrenta.
Le attività sportive prevalenti nella zona sono il calcio con la società Football Valbrenta: una realtà che ha anticipato la fusione tra i comuni raggruppando tutto settore giovanile della valle e divenendo punto di riferimento sportivo sociale e culturale. “Un lavoro fatto in modo straordinario – afferma il primo cittadino – in questi anni che hanno portato alla fusione dei comuni”.
Le altre due discipline che vanno per la maggiore sono lo judo e la canoa nelle sue diverse specialità a cui si aggiunge anche il rafting.
“Il Canoa Club Valstagna – prosegue il sindaco – ha conseguito negli anni traguardi nazionali ed internazionali portando atleti a livelli altissimi, olimpici e mondiali. E, nel territorio, questo tipo di attività mette assieme sia l’aspetto sportivo agonistico sia quello maggiormente turistico e del tempo libero.
Lo Judo Valbrenta è una realtà piccola – afferma Ferazzoli – che però sta crescendo molto e confido che presto arrivino risultati significativi”.
Anche qui, al di là del valore sportivo, questa realtà ha un ruolo educativo culturale e sociale e per questo si merita il sostegno del Comune”.
Il sindaco ci spiega inoltre che l’amministrazione del nuovo Comune di Valbrenta si sta impegnando molto ad agevolare queste realtà sportive, proprio perché svolgono una funzione rilevante dal punto di vista sociale.
– Oramai siamo nella Fase2 dopo l’epidemia da Coronavirus. A che punto siete?
“Da lunedì stiamo lavorando per permettere a tutti di tornare a praticare almeno gli allenamenti individuali. Però siamo in una fase da affrontare con la dovuta prudenza. Siamo in costante relazione con le società sportive e con quelle realtà che fanno impresa turistica con lo sport soprattutto sul fiume Brenta. E, ora come ora, la parola d’ordine è collaborare”.
– Veniamo invece alle infrastrutture esistenti nel Comune di Valbrenta.
“Una volta unite le diverse realtà comunali abbiamo messo in atto un lavoro di analisi sulle esigenze del territorio.
Nell’immediato abbiamo destinato delle risorse notevoli per sostenere il progetto di una palestra a Valstagna (ex fabbrica) e per dare una sede appropriata allo judo, come dicevamo in crescita. Ma anche alla promozione di altre discipline minori e dell’attività “a secco” della canoa. E’ un edificio di archeologia industriale, acquisito, in parte funzionante, ma va completata la trasformazione: sono stati impegnati circa 120mila euro.
Stiamo ragionando inoltre su manutenzioni migliorative degli impianti esistenti. Tra questi: la tettoia per gli spettatori del campo da calcio di San Nazario (l’anno scorso abbiamo rinnovato gli spogliatoi); abbiamo inoltre rifatto tutto il manto erboso del campo di Cismon. E per i campi da calcio abbiamo ragionato su come utilizzarli: quello di San Nazario è per le partite ufficiali della prima squadra del Football Club e poi quelli di Valstagna e Cismon per gli allenamenti e le giovanili.
C’è da dire che l’attività della società di calcio spazia anche oltre i confini comunali a Pove e Solagna”.
Stiamo rifacendo il fondo dei campi da tennis di Valstagna: anche su questo versante c’è una forte richiesta”.
– Veniamo a quella che possiamo definire impiantistica sportiva diffusa come parchi e piste ciclabili: vi sono lavori in corso e quali?
“Il nostro investimento sulle ciclopiste è molto importante: in questi mesi dobbiamo completare la Trento-Bassano e stiamo eseguendo opere per oltre 4 milioni di euro. Di questi 400mila riguardano lavori sulla parte finale a sud verso Bassano. Invece procediamo verso la progettazione esecutiva per il tratto a nord dal confine con il Trentino, per bypassare la frana che ha coperto la ciclopista nel tratto sul territorio comunale di Enego. Di fatto è una variante della ciclopista preesistente che si collega a quella trentina sulla sinistra del fiume!”
– Altri lavori sulle infrastrutture che avete in programma?
“Come dicevo, dall’analisi dell’esistente post fusione stanno prendendo vita diverse idee. A esempio per la canoa dovremo pensare ad uno sviluppo del campo di gara di Valstagna. E’ tra le cose da fare.
In generale la volontà è quella di dare maggiori servizi per lo sport sul fiume. Sul come e dove nel tratto di Valstagna è ancora prematuro, ma i ragionamenti in essere vi sono e sono condivisi.
Altro progetto importante sarà quello per un’altra palestra alla ex scuola elementare di Valstagna”.
– Cosa ci lascia e cosa ci insegna questa crisi da coronavirus?
“In questo momento, così a freddo, ci lascia poco perché siamo in una fase euforica post quarantena. Ma, fra qualche mese, mi aspetto un calo di morale generale: ci potrebbe essere un impatto psicologico importante perché non tutto tornerà ad essere come prima.
Comunque sono convinto che questa crisi possa diventare occasione di sviluppo per il nostro territorio che propone a livello turistico molte attività sportive dolci e nella natura, legate al fiume, con la bicicletta o l’e.bike, l’escursionismo e il nordicwalking. E ci aggiungiamo anche lo storico treno a vapore”.
Sono tutte realtà che rappresentano la possibilità di sviluppo del turismo lento e alternativo a quello che è il turismo di massa.
Ora dobbiamo dimostrarci pronti a affrontare questo cambiamento che si farà sentire nei prossimi anni”.
– Ci sembra che siate già avviati verso questa direzione…
“Possiamo fare di più: non basta lavorare sulle infrastrutture come le ciclopiste o la rete dei sentieri storici, dobbiamo anche occuparci di coordinamento e comunicazione all’esterno della proposta esistente. Alcuni privati lo fanno già. L’area del Bassanese e della Valsugana può mettere sul mercato del turismo dei prodotti molto appetibili: per esempio possiamo offrire 4 o 5 giorni pieni e divertenti e con attività varie al turista e alla sua famiglia”.