Questa settimana scendiamo la valle e da San Pietro Mussolino arriviamo a Chiampo, paese che conta quasi tredicimila abitanti e di cui è sindaco dal 2013 Matteo Macilotti.
Anche qui tanti investimenti in infrastrutture sportive e per il tempo libero e una mobilità green.
– Sindaco a che punto siamo con la Fase2? Lo sport organizzato è ancora fermo?
“In linea generale a Chiampo la fase due prosegue regolarmente. Non abbiamo avuto nuovi casi di contagio e tutto sommato c’è un buon rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa contro il Coronavirus. Giorno dopo giorno, inoltre, i cittadini riprendono a frequentare gli esercizi pubblici. All’inizio vi era un po’ di diffidenza, che progressivamente sta venendo superata. Lo sport organizzato, invece, è purtroppo ancora fermo. Le stagioni sono di fatto terminate”.
– Veniamo alle infrastrutture: lo stato di fatto?
“Le infrastrutture ad oggi non sono ancora utilizzate. Cominciamo ad avere ora le prime richieste di apertura da parte di qualche società, anche se c’è molto timore, perché la responsabilità di eventuali problematiche legate al contagio, ricadrebbe sui dirigenti. Da parte nostra c’è la massima disponibilità nei limiti delle nostre possibilità come amministratori locali”.
– Per quanto riguarda l’edilizia sportiva, i parchi e le piste ciclabili vi sono lavori in corso e quali?
“Abbiamo deciso di dedicare questo periodo alla realizzazione di nuove infrastrutture e alla sistemazione di altre ormai obsolete.
In queste settimane stiamo terminando un nuovo campo sportivo in manto sintetico, in località Arso. Il manto è già stato steso, porte e bandierine già installate e ora manca solo l’istallazione della gomma paraurti ai bordi del campo. Contemporaneamente stiamo progettando le tribune per consentire agli spettatori di assistere alle partite.
Si tratta del primo campo dal calcio in sintetico della Valle del Chiampo, una struttura moderna. Un impegno di spesa per oltre 500.000 euro.
Inoltre, stiamo appaltando i lavori per il totale rifacimento degli spogliatoi del campo da calcio comunale: erano vecchi e poco funzionali. Qui si tratta di un investimento importante di 220.000 euro per fa sì che a settembre i nostri sportivi possano godere di spogliatoi moderni e all’altezza della situazione. Lavoreremo tutta l’estate per questo obbiettivo”.
Infine, due settimane fa, abbiamo approvato in giunta anche il progetto definitivo del nuovo campo da paddle da realizzarsi presso gli impianti sportivi comunali. Sarebbe a sua volta il primo campo nell’Ovest vicentino.
Da ultimo, mancano poche settimane alla fine dei lavori della pista ciclabile intercomunale: un lavoro importante, da più di 1.000.000 di euro che si sta concludendo, che consentirà a Chiampo di essere interamente ciclabile lungo il suo intero asse. Un’infrastruttura che spero cambierà il modo di spostarsi e vivere il tempo libero nella nostra vallata”.
Vogliamo che lo sport diventi un motore di rinascita dopo il difficile momento che stiamo vivendo. Sono profondamente convinto che lo sport, che è salute, socialità, ma anche una scuola di disciplina, possa essere un motore importante per ricostruire il Paese”.
– Vi sono altri interventi sulle infrastrutture in progetto?
“Oltre al nuovo campo da paddle, stiamo progettando due nuove aree verdi, una in località Palazzetto Rosso e l’altra in corrispondenza della pista ciclabile in località Pieve Bassa. La prima sarà dedicata soprattutto ai bambini mentre la seconda la stiamo immaginando come una palestra all’aperto per adulti. Inoltre proseguono i bandi di incentivo comunale per l’acquisto di bici elettriche”.
– Per quanto riguarda le infrastrutture sportive private cosa sta succedendo?
“Con mille limitazioni le palestre private hanno riaperto. E’ per loro un momento veramente difficile. Le prescrizioni sono moltissime. Spero con tutto il cuore che non siano costrette a gettare la spugna, sarebbe drammatico”.
– Cosa ci lascia e cosa ci insegna questa crisi da Coronavirus?
“Questa crisi ci ricorda in primo luogo la nostra debolezza. E’ bastato un minuscolo virus per mettere in crisi tutte le certezze della nostra società. Ci ha ricordato, alla fine, quanto siamo fragili di fronte alla natura. Spero ci insegni anche ad investire di più nella scienza, quella vera, nella prevenzione e nell’organizzazione sanitaria, più di quanto si sia fatto fino ad ora.
Mi auguro, però, che ci apra anche ad un diverso rapporto con la natura.
Nei mesi di lockdown abbiamo visto come la natura abbia tentato di “riprendersi” le nostre città. Questo ci ha mostrato il nostro grado di invadenza nei suoi confronti. Costruire un diverso rapporto con la natura, un rapporto più rispettoso, sarà una delle sfide più importanti per i mesi a venire”.
E ci pare che a Chiampo tra aree verdi e piste ciclabili si stia puntando proprio a questo.
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