C’è sempre più Vicenza nel Comitato Regionale Veneto degli arbitri dove il passaggio di consegne ai vertici è tutto berico con il bassanese Dino Tommasi, diventato responsabile della CAI, che cede il testimone al vicentino Massimo Biasutto.
La carriera da arbitro di Biasutto inizia nel 1982, quando il presidente della sezione vicentina era Sergio Minchio e, un passo alla volta, ha percorso tutti il gradini fino a raggiungere la CAN C, oggi CAN PRO, e successivamente come assistente arbitrale è arrivato alla C.A.N. A e B dove é rimasto per ben 11 stagioni. Da dirigente inizia il suo ha già percorso in regione, prima come componente e poi come vice presidente: successivamente è stato nominato componente della Commissione Arbitri Nazionali Serie D.
Ma ecco le prime dichiarazioni a caldo del neo presidente: “C’era nell’aria qualche avvisaglia, ma oggi posso dire che per me questa nuova nomina è una grandissima soddisfazione ed anche bell’impegno perché ritengo ci sia molto da lavorare, ma questo non mi spaventa. Credo si tratti di un grandissimo riconoscimento per quanto fatto in passato e spero di continuare sulla strada tracciata da Dino Tommasi. Gli obiettivi? Vorrei aumentare il numero dei nostri arbitri a livello nazionale, puntando sull’aspetto tecnico per progettare, un domani, il ricambio, a Orsato, Chiffi, Amabile e alle altre eccellenze del nostro territorio”.
Biasutto eredita certamente una regione compatta che ha voglia di seguire un percorso di continua crescita e miglioramento. “Un pensiero va alla mia sezione, Vicenza, che mi è sempre stata vicina e mi ha seguito in tutta la mia carriera – sottolinea – La sezione è per noi arbitri la casa/famiglia, il luogo da dove parti e dove vi fai ritorno, e pertanto mi ha sempre accompagnato nella mia crescita. Un grazie lo voglio rivolgere al Comitato nazionale ed in primis al presidente Marcello Nicchi con il quale mi impegno per ripagare la fiducia riposta in me. Un grazie infine alla mia famiglia, ed in particolare a mia moglie Emanuela che mi ha sempre seguito e fa parte ormai anche lei a pieno titolo di questa grande famiglia degli arbitri”.