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23 Dicembre 2024
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Ottimo risultato per i Centri Estivi gestiti dal CSI di Vicenza: 671 ragazzini, rispettate alla lettera le norme anti covid

Oramai è iniziata la scuola e stanno per riprendere anche le tradizionali attività sportive dell’associazione di promozione sportiva, ma i Centri estivi ricreativi del Centro Sportivo Italiano (CSI) di Vicenza si sono conclusi appena una decina di giorni fa, l’11 settembre. Un servizio che anche quest’estate, dal 15 giugno in poi, ha avuto un grande successo, nonostante l’annata segnata evidentemente dal coronavirus.

Lo comunicano presidente e vicepresidente del comitato provinciale, Alessandra Magnabosco e Enrico Mastella.

CSI Vicenza simbolo centri estivi e giocasport
Un’immagine simbolica dei giochi nei Centri Estivi del CSI Vicenza

Da giungo a settembre il servizio si è svolto ininterrottamente. La conclusione è avvenuta a settembre all’oratorio dei Carmini (Santa Croce) a Vicenza con 15 bambini che hanno frequentato l’ultima settimana.

Magnabosco e Mastella raccontano che l’attività si è svolta con una media di 50 bambini al giorno, con picchi di 77 nelle settimane di maggior afflusso.

Solamente nel turno settimanale di Ferragosto (17-21 agosto) vi è stato un notevole calo e l’attività si è conservata con 15 bimbi.

Molto alti i numeri nelle due scuole di infanzia Malfermoni e Fogazzaro, concesse al CSI per i CRE dal Comune di Vicenza.

E l’esperienza pilota del piccolo centro estivo inaugurato ai Carmini per i ragazzini delle scuole primarie (6-12 anni) ha avuto il suo notevole successo: da giugno a settembre ha sempre ospitato quotidianamente 15 ragazzini.

Centri estivi CSI Vicenza infanzia Malfermoni
Un momento dell’attività creativa dei Centri estivi del CSI nei locali della scuola comunale Malfermoni di Vicenza

Quest’anno in tutto al CRE del CSI si sono contate 671 presenze. Di fatto 184 in meno rispetto al 2019. Ma c’è da notare che si è lavorato con due centri estivi in meno (mancavano quelli della scuola paritaria Levis Plona dove per mancanza di personale non è stato possibile attivare l’attività).

“Abbiamo applicato il protocollo anti covid alla lettera tutti i giorni – ha affermato Enrico Mastella vicepresidente del CSI, spesso sul campo per dare aiuto nell’accoglienza mattutina -. Tutti i giorni abbiamo misurato la temperatura ai bambini e ai genitori, abbiamo attuato il cambio di vestiario in entrata. E all’uscita replica del protocollo: di nuovo la misurazione della temperatura ai piccoli utenti e un nuovo cambio di vestiario”.

L’impegno educativo ha visto un rapporto di 1 a 5 tra operatrici e bimbi per la scuola dell’infanzia: una situazione particolarmente gravosa per le risorse in campo, visto il mantenimento delle quote di partecipazione versate dalle famiglie ai livelli dell’anno precedente.

Al di là di tutto – hanno proseguito Magnabosco e Mastella – abbiamo dato un importante servizio alla città e alle famiglie. Di fatto le abbiamo sostenute in questa fase molto particolare e difficile”.

Inoltre il CSI rispettando la privacy dei bambini ha pubblicato sulla pagina facebook “Gioca estate CSI 2020” le foto delle attività. I genitori infatti non potevano entrare nei locali per le limitazioni anti coronavirus e così hanno potuto apprezzare il lavoro e le “produzioni artistiche” del ragazzini settimana per settimana. Il tema di fondo dell’estate era “La macchina del tempo”: dalla preistoria all’era contemporanea, un salto nella linea temporale che veniva attuato con le maestre di settimana in settimana.

“Dobbiamo ringraziare le educatrici e gli operatori che sono stati i veri protagonisti di questa attività assieme alla segreteria e ai volontari del Comitato provinciale –  concludono Magnabosco e Mastella-: un lavoro enorme per quest’anno 2020, o meglio straordinario, e riconosciuto pienamente dalle famiglie; un’attività che  a Vicenza fa parte del patrimonio della nostra associazione”.

Nella foto in copertina la squadra delle operatrici ed educatrici del CSI di Vicenza alla scuola dell’infanzia Malfermoni del Comune di Vicenza dove si è svolta l’attività. L’altra scuola comunale  interessata era la Fogazzaro (zona San Pietro) e poi all’oratorio dei Carmini.

 

 

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