CLASSIFICA SOLE 24 ORE – E sulla classifica del Sole 24 ore che vede Vicenza e provincia al quinto posto assoluto per lo sport delle province italiane esprime grande soddisfazione anche Matteo Celebron, assessore allo sport del Comune di Vicenza.
“Noi ora però abbiamo bisogno come il pane – afferma l’assessore del capoluogo – di inizaitive di caratura internazionale come i campionati del mondo di ciclismo . Eventi come la finale della Supercoppa della pallavolo femminile ci hanno portato comunque vantaggi con una partecipazione alle spese minima”.
- Assessore veniamo a noi: qual è il segreto del successo di Vicenza e del mondo sportivo vicentino secondo lei?
“La capacità che hanno i nostri dirigenti sportivi a tutti i livelli di far convivere in armonia sia lo sport professionistico sia quello dilettantistico e di base, che sono di fatto due facce della stessa medaglia. Da una parte lo sport professionistico ci serve per appassionare le persone all’attività sportiva: ecco che un LR Vicenza che risale dalla C ha un senso per entusiasmare le persone e i ragazzi giovani in particolare. E lo sport professionistico non deve soffocare il proliferare delle società dilettantistiche che hanno un ruolo sociale ed educativo. E poi più gente fa sport meglio sta la popolazione in generale a livello di salute”.
- Salgono gli sport cosiddetti minori e salgono nei numeri di praticanti gli sport individuali come il tennis o il ciclismo, anche i motori e così via. Invece il calcio a numeri sembra in crisi. Che sia un problema demografico?
“Non penso solo a quello, ma anche al fatto che la proposta è sempre più ricca. Basta vedere tutto le proposte che c’erano a “Camminando tra gli sport” a campo Marzo domenica scorsa: il baseball, l’hockey in line, il tiro con l’arco e tante altre discipline anche di arti marziali una volta non c’erano. Succede che una disciplina gettonata in tutte le parrocchie e in tutti i quartieri come il calcio evidentemente ha un calo. La penso così”.
- E in città cosa ci vuole ancora?
“Dobbiamo tutti imparare a fare comunità, a metterci al servizio degli altri, a partire dalle società professionistiche che come dicevo non devono inglobare tutto il movimento cittadino della disciplina che praticano, semmai essere di stimolo, aiutare le piccole società di quartiere e di paese e di parrocchia (se ce ne sono ancora, ndr). Altrimenti nel momento in cui le fortune di una prima squadra si esauriscono, il rischio è che si sgonfi l’intero movimento alla sua base”.
- Ci faccia un esempio
“Esempio positivo è il giovanile del LR Vicenza che collabora molto bene con le altre società sia cittadine sia dell’hinterland e della provincia. Offre ossigeno alle piccole realtà e facendo questo porta a sé vantaggi: ragazzi e famiglie allo stadio e una selezione dei più meritevoli calcisticamente nelle proprie giovanili”.
- Un esempio da non seguire?
“no comment”
- Per ora …
Nella foto: Matteo Celebron assessore allo sport di Vicenza con il pallone autografato nel 2018 dalla nazionale sperimentale di basket (foto di Francesco Brasco)