C’è la firma di un vicentino nel poker che la Primavera del Chievo ha inflitto al LR Vicenza, che nel derby di sabato scorso ha subito anche la sua prima sconfitta stagionale.
A realizzare il 4-0 é stato Matteo Oboe, classe 2003, leoniceno doc, che però da quando ha quindici anni veste la maglia della società del presidente Campedelli.
E’ entrato in campo al 75’ della ripresa e al 84’ ha chiuso il match con un bel colpo di testa su azione di calcio d’angolo.
“E’ stata sicuramente una grande soddisfazione – esordisce il giovane attaccante, cresciuto nel Lonigo e con un’esperienza di due stagioni con i giovanissimi del Vicenza – anche perchè arriva in un momento particolare per me, in cui mi trovo un po’ chiuso in quanto da ottobre, dopo che é finito il mercato, sono scesi a giocare nella Primavera anche alcuni 2001 della prima squadra punta, a cominciare da Rovaglia e così siamo in quattro a contenderci due posti. Fino a settembre, invece, avevo trovato spazio con più continuità”.
Sabato, però, é arrivata la sua occasione: “Ho avuto l’opportunità di entrare e ho cercato di sfruttarla al meglio, segnando anche il primo gol in campionato. E, poi da ex biancorosso e da vicentino, ci tenevo particolarmente a questo derby: mi sono trovato ad affrontare alcuni dei miei ex compagni, Grancara, Firulesko, Rocco, Spiller, Manfredonia”.
Matteo si allena a Verona tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, e frequenta il liceo scientifico sportivo di Cologna Veneta. “Visti gli impegni calcistici avevo pensato di iscrivermi a settembre ad una scuola privata, tuttavia con la didattica a distanza e le lezioni on line posso continuare con il liceo pubblico”.
In prima squadra non é ancora stato mai convocato, ma questo é il suo obiettivo.
Del resto lui ha le idee chiare: “Credi in qualcosa. Anche se questo significa sacrificare tutto” si legge nel suo profilo di Whattsapp.
“Penso che questa frase mi rappresenti – spiega – Per andare avanti nel mondo del calcio occorre un mix di talento, voglia e sacrificio”
Intanto c’è la Primavera a cui pensare: “Siamo una bella squadra, che punta a vincere il campionato. In questo periodo così complicato anche per lo sport é già tanto che il campionato possa proseguire regolarmente. Quando sei in campo, come sabato, sembra che nulla sia cambiato e invece fuori ti accorgi che nulla é più come prima”.
Il cuore è diviso tra il Chievo e la Juventus mentre Cristiano Ronaldo è il giocatore preferito.
“E’ inutile nascondere che punto ad una carriera da giocatore professionista – confessa – Il mio sogno sarebbe giocare un giorno nel Real Madrid o, magari, anche nel…Vicenza“.
Calcisticamente si descrive così: “Ho sempre fatto l’attaccante e sono un giocatore tecnico e veloce:
il mio piede preferito è il destro e me la cavo bene nel colpo di testa, con cui ho segnato parecchi gol. Mi piace poi scattare o andare via in contropiede”.
E la rete di sabato contro il Vicenza ha una dedica speciale: “E’ per la mia famiglia, ma in particolar modo per mio fratello Francesco, che ha avuto un brutto incidente stradale mentre tornava ad Ancona, dove gioca a basket in serie B. Per fortuna non si é fatto nulla, però é stato davvero un terribile spavento per tutti. Con lui ho da sempre un rapporto privilegiato. Ci vediamo poco, però se devo chiedere un consiglio mi rivolgo a lui”.
Pur dovendo fare i conti con una concorrenza agguerrita in squadra Matteo non demorde, anzi: “Paolo Mandelli, il mio allenatore, mi ha detto di non abbattermi se trovo poco spazio. L’obiettivo è vincere il campionato e le prestazioni individuali sono finalizzate a quelle di squadra. Di certo cercherò di giocarmi al meglio le mie possibilità”.
Come detto la concentrazione e la voglia di puntare in alto non mancano: “Un ruolo importantissimo lo gioca la testa: e poi essere umili, pensare di non essere mai arrivati e di lavorare ogni giorno con passione e sacrificio. Ecco, da quando sono al Chievo credo sia cambiata la mia mentalità che è diventata più da giocatore professionista”.
Fin da piccolo, però, le sue qualità in campo erano evidenti: “Ai miei genitori hanno detto subito che ero bravo e devo dire che nelle giovanili ho segnato tantissimi gol”.
Gli obiettivi per il futuro?
“Migliorare ogni giorno di più – conclude – perchè c’è da lavorare complessivamente ancora molto. E poi vedremo dove potrò arrivare”.