Una lunga fila, composta, già dalle prime ore del pomeriggio si é snodata lungo via Schio, quella strada che Paolo Rossi cercava disperatamente la prima volta che arrivò a Vicenza, ventenne, chiedendo indicazioni alla gente comune.
Proprio quella gente, i vicentini e non soltanto i tifosi, ha voluto tributargli l’ultimo saluto: c’è chi portava un fiore, chi gli ha gettato ai piedi del feretro la sciarpa o una bandiera.
Chi si è inginocchiato indossando sulle spalle la maglia n. 9, quella originale, rigorosamente in lana, dei tempi gloriosi.
Un tributo commosso, con gli occhi lucidi di chi non riesce a trattenere le lacrime sotto le mascherine per un addio troppo repentino, per uno scatto dell’ex goleador che ha lasciato tutti sul posto, increduli ed ammutoliti.
Come il dolore di Federica Cappelletti, la donna che Rossi ha avuto accanto fino all’ultimo e delle figlie Maria Vittoria e Sofia Elena, strette in un interminabile abbraccio davanti alla bara per cercare di farsi forza assieme.
E poi quello di Simonetta Rizzato e di Alessandro, la prima moglie ed il primogenito di Pablito: loro non riescono a trattenere le lacrime come gli ex compagni del Real Vicenza, Vinicio Verza, Massimo Briaschi e Beppe Lelj.
A rappresentare la città il sindaco Francesco Rucco, accompagnato dall’assessore allo sport Matteo Celebron e da altri consiglieri. Il primo cittadino, da sempre tifoso biancorosso, ricorda quando bambino, seduto sulle ginocchia del papà, seguiva le partite del Vicenza di Rossi dai distinti.
Un nostalgico amarcord che si unisce ad una città che piange il campione e l’uomo: lungo le strade sono stati posti degli striscioni di saluto o c’è chi, nella vetrina di un negozio, ha messo il poster o una foto del campione del mondo di Spagna 1982.
A quei tempi, come ricordava Paolo, i negozi tiravano giù le saracinesche: “Chiuso perchè gioca l’Italia di Rossi”.
Ecco, forse, sabato mattina, la città si fermerà di nuovo per l’ultima… partita.
Non si é fermato, invece, fino a sera il corteo silenzioso dei tifosi, che poi hanno atteso l’uscita dallo stadio del feretro illuminandolo con le fiaccole: 64 come gli anni terreni di Pablito. Lui, nella memoria e nella storia del calcio, resterà immortale.
E come recitava la scritta sulla maglia n. 9 portata da Mimmo Di Carlo: “Ciao Paolo, per sempre con noi”.
Il funerale sarà trasmesso da Rai 2 e da Sky Sport 1, collegate in diretta dal Duomo dalle ore 10.