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21 Novembre 2024
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tessera GS Viest Pablito Paolo Rossi
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Paolo Rossi a Vicenza tesserato del CSI col GS Viest: a 50 anni era tornato a correre!

“Il nostro Pablito è stato un po’ come un quadro di inestimabile valore con una bella cornice d’oro: la cornice sono le sue gesta sportive, il quadro era la persona, e che persona, sempre pronto a portare un sorriso e solidarietà!”

Lo afferma il vicepresidente del CSI di Vicenza, Enrico Mastella, che Paolo Rossi l’ha conosciuto bene come molti del CSI sin dalla fine degli anni ’90 quando il comitato vicentino ha iniziato a portare l’attività sportiva in carcere a Vicenza.

Per 13 anni è stato socio onorario con tessera CSI del GS Vicenza Est di cui era presidente il compianto Gec Marchetto.

A raccontare tutte le iniziative messe in atto sia con il carcere, sia con i volontari del reparto oncoematologico pediatrico dell’ospedale di Padova, è Enrico Mastella che è stato animatore di questi eventi.

“Siamo orgogliosi – afferma Mastella – di aver collaborato con Paolo per le iniziative promozionali sportive in campo sociale: gli saremo sempre grati per aver messo a disposizione la sua notorietà per darci una mano in opere costruttive di beneficienza”.

“La sua prima collaborazione con il CSI è avvenuta 10 marzo 2000 – racconta Mastella – quando grazie a lui rimettemmo assieme parte di quel Real Vicenza di Gibì Fabbri e altri giocatori per una amichevole al San Pio X”. C’erano oltre a Rossi, Salvi, Verza, Filippi, Beppe Lelj che faceva da allenatore, e tanti altri giocatori come Massimo Briaschi, ma anche preparatori come Visonà e dirigenti. La squadra che giocò contro una selezione di persone detenute sul campo interno della casa circondariale di Vicenza fu integrata poi da dirigenti sportivi e atleti del CSI vicentino.

Real Vicenza e Paolo Rossi nel 2000 in carcere a Vicenza
Real Vicenza nel marzo 2000 entra in carcere per una partita con Paolo Rossi e dirigenti CSI tra cui Sergio Serafin, Enrico Mastella e Francesco Brasco (foto Gec Marchetto)

“Grazie alla grande disponibilità di Paolo e dei suoi ex compagni – racconta Mastella – quel pomeriggio fu memorabile. Tanto da lanciare successivamente il progetto carcere e sport del Comitato vicentino della nostra associazione di promozione sportiva”.

Nacque infatti una squadra dal nome “Real CSI” composta da una selezione del campionato amatori dell’associazione: un gruppo che si impegnava ad allenarsi un paio di volte al mese (oltre agli allenamenti del proprio club) e a giocare un pomeriggio infrasettimanale al mese in carcere sia a calcio, sia a pallavolo.

Esperienza che poi si è evoluta tra il 2008-09 nel progetto Carcere e Scuola.

“Paolo fu con noi al San Pio X anche tre anni dopo (2003) – continua Mastella – per la consegna dei patentini di allenatori e arbitri di calcio del CSI per consegnare il diploma a sette persone detenute della sezione Alta Sicurezza che seguirono il corso che svolgemmo all’interno delle mura carcerarie con i nostri tecnici”.

Quel giorno usciti dal carcere i dirigenti del CSI si recarono alla cooperativa la Fraglia di Bertesina: “e Paolo salutò i ragazzi diversamente abili con grande simpatia e affetto”, sottolinea Mastella.

Paolo Rossi in oncoematologia pediatrica a Padova durante le festività natalizie del 2007 (foto Gec Marchetto)

 

Altro capitolo che dimostra di che pasta è fatto un grande campione come Rossi (non solo sul rettangolo erboso ma anche nella vita uomo di grande sensibilità) è quello che riguarda le raccolte fondi realizzate da dirigenti del CSI con i volontari del reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Padova, che poi si costituirono in Team For Children (Padova prima e poi Vicenza). Dal 2002 e per dieci anni circa Paolo Rossi ha visitato il reparto nel periodo natalizio con una piccola delegazione di dirigenti CSI (Mastella e Giancarlo Marchetto sempre presenti) portando palloni da lui autografati e giochi ai bambini e ragazzini ricoverati. E per raccogliere fondi da destinare per un aiuto alle famiglie di questi ragazzi mise a disposizione del CSI berico un numero ingente di copie del suo libro “Ho fatto piangere il Brasile”: ben 400 copie furono da lui autografate una per una con dedica personalizzata al socio del CSI che aveva prenotato il volume.

Paolo Rossi a Padova in oncoematologia
Paolo Rossi con la presidente di Team for Children onlus Chiara Girello Azzena e un ragazzo in cura (foto Gec Marchetto)

 

“Paolo fino a che viveva a Vicenza – afferma Enrico Mastella – ha sempre partecipato con convinzione a ogni evento di solidarietà sia con i bimbi in difficoltà sia in carcere”.

“Soprattutto nelle situazioni difficili come quella del reparto di oncoematologia pediatrica di Padova – spiega Mastella – ha sempre avuto la capacità di far sorridere e scherzare anche nelle situazioni più drammatiche e toccanti”.

“Ha sempre avuto un atteggiamento positivo e bello – prosegue il vice presidente CSI – nei confronti dei bimbi e dei familiari, una parola di conforto detta con semplicità ed efficacia”.

“Paolo ci disse sempre (e l’ha ripetuto anche in consiglio comunale lo scorso febbraio, ndr) che dalla vita aveva ricevuto tanto – conclude Mastella – e che si sentiva in dovere di restituire alle persone, soprattutto a quelle maggiormente in difficoltà, quel che poteva. Insomma grazie alla sua popolarità, cercò di portare qualcosa di positivo ovunque fosse andato”.

“Insomma Paolo era una persona eccezionale – prosegue Enrico Mastella – sempre disponibile, cordiale e affabile con tutti, non solo nello sport e al CSI ma nella vita di tutti i giorni. Mai l’ho sentito polemizzare su qualcosa”.

“Sarebbero tanti gli aneddoti da raccontare – conclude Mastella – ma quello che ricordo con affetto e simpatia è dell’8 aprile 2005 quando saltò il concerto di Biagio Antonacci a Verona (era morto Papa Giovanni Paolo II).  Ci eravamo recati al palasport con amici comuni (a Paolo) e finimmo in pizzeria in un’unica tavolata con lo staff e il cantante. Nel locale c’era la fila per l’autografo di Pablito, e Biagio Antonacci, tra il serio e il faceto, era seccato per non essere stato riconosciuto: tutti volevano l’autografo del campione del Mondo!”

E l’amicizia tra Paolo Rossi e il CSI (nata all’oratorio di Prato dove il campione ha iniziato a tirare i primi calci di pallone e proseguita da adulto a Vicenza) non finirà mai!

 

Paolo Rossi e Enrico Mastella con una altro bambino in cura (2005-2009) sempre in oncoematologia pediatrica a Padova con Team For Children Onlus (foto Gec Marchetto)

 

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