ORIENTEERING – Si è chiusa con profitto l’intensa giornata di training che ha visto ieri coinvolti 28 atleti delle rappresentative giovanil e 4 tecnici: Stefano Raus, Emiliano Corona, Lucia Curzio, Maria Chiara Crippa.
Sono stati svolti 2 allenamenti. Al mattino con la Middle e il pomerggio la Long, ovviamente nel bosco.
Il tutto all’insegna del distanziamento sociale e nel rispetto dei protocolli AntiCovid stabiliti dalla FISO.
Al mattino il meteo è stato clemente con un “bosco pulito”. Nel pomeriggio invece gli azzurri hanno dovuto fare i conti con il maltempo. Freddo e neve hanno messo a dura prova gli atleti.
“E’ stata una giornata impegnativa, ma era necessario ripartire – commentano i tecnici – perché alcuni atleti sono stati “in carta” per l’ultima volta a Doganaccia, nel mese di ottobre. Comprensibile che ci fosse un po’ di ruggine”.
Un ringraziamento particolare va a tutti gli accompagnatori che hanno portato i ragazzi al raduno, all’amministrazione comunale che ha messo a disposizione la struttura in grado di ospitare oltre 30 persone in sicurezza (si è svolta anche una riunione), e alla società che ha fornito le mappe, la Viorteam.
E’ ora in fase di valutazione un nuovo camp, forse ai primi di febbraio, magari in abbinata con la categoria Elite. Per questo motivo è costante il confronto con il CT, Mikhail Mamleev, ed i referenti federali.
Ad interferire con l’attività delle rappresentative agonistiche vi è ovviamente l’incertezza legata alla situazione contingente.
I tecnici azzurri sono in costante contatto con i loro omologhi delle altre nazioni per capire e valutare i vari scenari: ad esempio c’è da capire se effettuare trasferte internazionali oppure optare per un camp in Italia.
L’obiettivo di riferimento per questa prima parte di stagione sono i JEC (Junior European Cup) che si tengono ad aprile. A fine gennaio la IOF (Federazione internazionale orienteering) dovrebbe far sapere decisioni in merito.
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