CONI – Pericolo scongiurato anche se in… extremis.
Prima che Giuseppe Conte rassegnasse le sue missioni al Quirinale il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto urgente che salva l’autonomia finanziaria ed operativa del CONI. Alla vigilia dell’esecutivo del CIO, in programma mercoledì 27 gennaio, che avrebbe sanzionato l’Italia, lo sport azzurro può tirare un sospiro di sollievo in vista delle prossime Olimpiadi dove gli atleti avrebbero sfilato senza divise, inno e bandiera tricolore.
La controversia tra Italia e Cio si stava trascinando ormai da tempo a causa della questione della conformità della legge di riforma dello sport italiano rispetto ai principi sanciti dalla Carta olimpica, in particolare sui temi dei finanziamenti e della governance.
Con il nuovo decreto, invece, il Coni avrà un suo organico per un massimo di 165 dipendenti, di cui fino a 10 dirigenti. Manterrà inoltre alcuni immobili: i centri di preparazione olimpica di Formia e di Tirrenia, la villetta del Foro Italico e il centro sportivo dell’Acqua Acetosa. Non ci sarà invece la Spa, la società di servizio che sarebbe stato lo strumento operativo, ritenuta troppo costosa.
Soddisfatto, e non poteva essere altrimenti, il presidente del Coni Giovanni Malagò che ha subito telefonato a Thomas Bach, il numero 1 dello sport mondiale, per informarlo dell’avvenuta approvazione.
“Sono molto felice”, la risposta di Bach.
”Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto contenente le norme che sanciscono l’autonomia del Comitato Olimpico Nazionale Italiano – questa la nota del ministro dello sport Vincenzo Spadafora – Ora l’ultima parola spetta al Parlamento in sede di conversione. Per la lunga e gloriosa storia sportiva e democratica del nostro Paese era improbabile che l’Italia venisse così duramente sanzionata già domani, ma la decisione di oggi fuga ogni dubbio e risolve il problema dell’indipendenza del Coni lasciato aperto dalla riforma del 2019”.