CALCIO – Dopo un 2020 che si é portato via grandi giocatori biancorossi che hanno segnato la storia del calcio italiano (da Paolo Rossi a Mario Maraschi passando per Ernesto Galli solo per citarne i tre più noti), anche il 2021 si apre con un lutto per il mondo del pallone.
Domenica mattina è venuto a mancare Mirko Pavinato, all’età di 86 anni, all’ospedale Sant’Orsola di Bologna.
Nato a Vicenza il 20 giugno, 1934, cresciuto nel vivaio berico, di ruolo difensore, è stato tra i protagonisti della Primavera guidata da Berto Menti che ha conquistato per due volte consecutive il torneo di Viareggio nel 1954 e nel 1955. In biancorosso ha registrato 61 presenze tra il 1953 e il 1956, conquistando la promozione in Serie A nella stagione 1954/1955.
Nel 1956 si trasferì al Bologna dove in 10 anni scese in campo in 297 occasioni, conquistando uno scudetto da capitano nel 1964, il settimo e ultimo della storia felsinea, e una Mitropa Cup nel 1961.
Chiuse la carriera nel Mantova giocando con il giovane Dino Zoff, con Gustavo Giagnoni e Torbjon Jonsson, dopo tredici stagioni in A con 349 partite all’attivo, più quella del mitico spareggio con l’Inter per lo scudetto, il 7 giugno 1964 allo stadio Olimpico.
Da notare che la famosa papera di Sarti che costò nel ’67 lo scudetto ai nerazzurri a scapito della Juve, in una domenica rimasta notissima, nacque proprio da un cross di Pavinato non irresistibile ma fatale al portierone interista.
Ogni tanto lo ricordava: “All’Inter di scudetti ne ho fatti perdere due”, diceva sorridendo.
Se Bologna gli entrò subito nel cuore e, anche una volta smesso con il professionismo, decise di continuare a viverci, a Vicenza era rimasto legato e, in particolar modo, a quella squadra del Viareggio che ha occupato un posto speciale nella storia biancorossa.