“Lara Lugli, pallavolista tesserata della Volley Pordenone in B1, citata per danni dalla sua società per essere rimasta incinta è l’emblema di come le donna nello sport sia ancora vittima di atteggiamenti che hanno radici medievali. La storia di Lara è la storia di centinaia di atlete che si ritrovano nella sua situazione, e che si vedono negare mensilità, rescindere contratti o anche semplicemente, il diritto ad accogliere una gravidanza con gioia”. Lo afferma Daniela Sbrollini, senatrice e responsabile del Cantiere Cultura e Sport di Italia Viva. “Non possiamo più accettare questi comportamenti violenti e discriminatori e permettere che alle atlete non vengano garantiti gli stessi diritti dei loro colleghi uomini come pensioni, periodi tutelati di malattia e assicurazioni per infortunio, oltre naturalmente ai congedi di maternità. Chi considera una gravidanza un danno dovrebbe vergognarsi. Nessuna donna deve sentirsi inadeguata e inopportuna”, conclude.
LA STORIA: LA VERSIONE DI LARA LUGLI E QUELLA DELLA SOCIETA’ (fonte AGI)