Un percorso proposto da Roberto Mastrotto di 25 km con 1300 md+ che si snoda tra boschi e contrade
riservato solo alle gambe più… allenate
Eh si, come già tutti saprete l’Ultrabericus è stata rinviata. Sembrava troppo bello avere un obiettivo vero segnato in calendario, uno di quegli appuntamenti che ti scuotono e ti motivano ad alzarti presto al mattino e a fare tardi la sera per prepararti al meglio e invece…
Invece non disperiamo perché ancora una volta possiamo consolarci con un altro bel percorso che trova spazio in queste pagine. Il percorso di cui parliamo ci è stato segnalato niente meno che da Roberto Mastrotto, runner di Vicenza Marathon, intervistato nello scorso numero di Sportvicentino.
Bene, un passetto alla volta l’idea alla base di questa rubrica comincia a prendere forma: creare un bel archivio di proposte che ci portino a scoprire il nostro territorio grazie al contributo di chiunque voglia collaborare.
Il percorso di oggi prende il via nel centro del paese di Chiampo e si snoda tra le valli e colline della “Calvarina”. La traccia gpx sarà come sempre scaricabile attraverso il codice QR, ma risulta quasi superflua grazie alla segnaletica estremamente precisa che ci accompagna passo passo, indicando la distanza percorsa, quella residua, oltre al profilo altimetrico.
Certo non ci si poteva aspettare che Roberto proponesse qualcosa di semplice, ma va sottolineato che questa volta il dislivello è decisamente più consistente del solito. La buona notizia è che tutto il giro si può affrontare anche in MTB non presentando fondi particolarmente tecnici.
Come si vede dal profilo altimetrico la prima salita è anche la più impegnativa e consigliamo di affrontarla con la testa oltre che con polmoni e polpacci! Il fondo è spesso cementato ed inviterebbe a spingere sull’acceleratore, tuttavia bisogna dosare le forze almeno fino all’ottavo chilometro quando si attenuano le rampe improvvise con delle pendenze da capogiro. Da qui in avanti si percorre la parte più bella del giro tra boschi prati e vigne su un continuo saliscendi.
Il secondo picco nel grafico dell’altimetria non si risparmia sulle pendenze, ma ci porta a conquistare i mille metri di dislivello. Durante la discesa occorre stare un pochino attenti in quanto i cartelli si scostano leggermente dalla traccia gpx proposta dai ragazzi di Chiampo (autori oltre tutto del segmento Strava popolato anche da nomi di un certo calibro). Noi abbiamo seguito il gps che ci ha condotto dentro ad una scenografica ex cava di pietra per poi, non senza farci soffrire negli ultimi trecento metri di salita, riportarci verso il paese. Il segmento di Strava termina al campanile parrocchiale sul Colle Simmatico dove è posta la famosa poltrona ” sit down to have an idea” opera di un artista locale che invita a guardare le cose da un differente punto di vista. Nel percorso sono presenti numerose fontane d’acqua, però ci sentiamo di consigliare comunque di affrontarlo con una riserva personale. Come già detto, il fondo non è mai impegnativo dal punto di vista tecnico, anzi sono presenti consistenti tratti in asfalto o cemento, soprattutto in salita e discesa, quindi nel caso che il periodo non sia particolarmente umido si potrebbe valutare di indossare anche una scarpa non espressamente votata all’off-road.
Scarica qui la traccia gpx dei Sassi Mori