CALCIO DILETTANTI – Alberto Bevilacqua, classe ’92 originario di Tezze di Arzignano, per la prima
volta indosserà la maglia del Calcio Schio.
Dopo essere cresciuto con i colori del Vicenza e del Montecchio Maggiore in serie D, arrivano le maglie di Boca Ascesa, Longare, ancora Montecchio e Virtus Cornedo. E ora lo Schio.
“La passione per il pallone nasce fin da piccolo, a 6 anni – racconta il giocatore – Ho cominciato nella squadra del mio paese, il Tezze di
Arzignano. Qui ho fatto scuola calcio e pulcini. In quel periodo facevo l’attaccante ed ero bravo,
segnavo tanti gol. Il Vicenza mi ha visto e mi ha contattato. Ho fatto dei provini e mi hanno preso. Da attaccante mi hanno passato a difensore. Il motivo me lo sto ancora chiedendo, però comunque alla fine si vede che doveva andare così. Ho fatto due anni di Esordienti. Poi, alcune cose non sono andate bene, e sono passato al Montecchio Maggiore. Con questi colori è forse arrivata veramente la svolta della mia carriera calcistica perché ho avuto una crescita esponenziale. Ho trovato una società che mi ha dato tanta fiducia. Dopo due anni di Giovanissimi e due di Allievi, a 16 anni ho sono stato promosso in prima squadra. Penso di essere stato uno dei più giovani del club che all’epoca militava in serie D. Ho fatto quattro anni di serie D, un’esperienza bellissima. Successivamente ci sono stati due stagioni di transizione in cui sono andato in prestito al Boca Ascesa, società satellite del Montecchio, e ho avuto una parentesi di sei mesi al Longare. Dopodiché sono tornato al Montecchio, in Promozione: altri quattro anni fantastici in cui abbiamo anche vinto un campionato e abbiamo disputato i playoff d’Eccellenza. Lo scorso anno il mio passaggio alla Virtus Cornedo”.
– E adesso lo Schio?
“Ringrazio il Cornedo in primis che mi ha dato questa possibilità e lo Schio, soprattutto il direttore
Dalla Fina, che mi ha offerto l’opportunità di rimettermi in gioco in Eccellenza e di poter continuare a
divertirmi. È questo alla fine su cui si punta. Ho trovato un gruppo giovane ma volenteroso e con
tanta voglia. L’allenatore pretende, quindi ci ha messo sotto. Devo dire che comunque la mia scelta è stata
dettata dal fatto che c’erano giocatori che già conoscevo come Simone Primucci, con cui avevo
giocato a Montecchio, e Francesco Pilan che ormai lo considero come un fratello più che un compagno
di squadra. Ho trovato un ambiente carico. Abbiamo voglia di fare. Sappiamo che magari non siamo
sulla carta la compagine favorita però penso daremo fastidio a tutti”.
– Sogni ed obiettivi?
“L’obiettivo é di continuare a divertirmi giocando a calcio. Per quanto riguarda i sogni, diciamo che a 29
anni i sogni calcistici ormai sono un po’ tramontati. Più che sogni forse l’obiettivo è proprio quello di
riuscire a far coesistere la vita privata con il pallone, continuando a divertirsi che è quello che ci fa
andare avanti”.