SPORT INVERNALI – “Il Cio ci ha fatto un gran bel regalo. Lo sci alpinismo entra negli sport olimpici e lo farà proprio in occasione di Milano-Cortina 2026. E’ una vittoria di tutta la squadra che ha lavorato e lavorerà per il 2026. Ora ci riuniremo per scegliere le sedi più adatte. Questa disciplina, che ricorda tempi epici quando gli scandinavi, ben prima dell’avvento dello sci alpino, la usavano per spostarsi usando le pelli di foca per non scivolare in salita, è diventata sport a tutto tondo: l’uomo che si misura con la natura, da pari a pari, con rispetto reciproco. Che ciò accada per la prima volta nelle ‘nostre’ Olimpiadi è semplicemente bellissimo”.
Così, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commenta la notizia dell’inserimento di questa antica disciplina, della quale potranno godere gli appassionati nell’ambito delle Olimpiadi Invernali del 2026.
Lo sci alpinismo che aveva fatto capolino ai Giochi Olimpici Giovanili di Losanna 2020, si presenterà all’Olimpiade italiana con 5 eventi (2 maschili, 2 femminili e uno misto) e tre format: sprint, individuale e staffetta mista, coinvolgendo 48 atleti (24 donne e 24 uomini).
“Tecnica sopraffina sia in salita che in discesa, forza fisica non comune e grande tenuta mentale per sfidare alla pari pendii dove osano solo le aquile, una sorta di abbraccio tra la natura e l’uomo che, per una volta, non utilizza particolari strumenti per avere la meglio, un grande spot per affermare una volta di più il profondo significato del rispetto della montagna, per insegnare come si fa a chi, purtroppo, pratica questo sport senza rispetto per la natura e senza dare il giusto peso ai pericoli che può comportare sciare in neve fresca e in alta montagna – aggiunge Zaia – sono solo alcune delle caratteristiche che faranno dello sci alpinismo olimpico una grande attrazione”.
Ora – conclude Zaia – bisognerà porre molta attenzione a scegliere le montagne e i pendii più conformi, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello dello spettacolo e del messaggio che manderemo: l’uomo e la montagna possono essere una cosa sola”.