RALLY – Un passo falso sostanzialmente fatale, quello compiuto da Andrea Casarotto nel recente Rally del Friuli Venezia Giulia e Alpi Orientali, costretto ad alzare una bandiera bianca quanto mai amara ed in grado di cancellare un’annata decisamente positiva.
Il pilota di Vicenza, reduce dall’assenza forzata nel precedente Scorzè, si presentava al via con le spalle al muro, consapevole di essere costretto a vincere per riaprire i giochi in campionato.
Alla guida di quella Renault Clio Super 1600, targata RService, che lo aveva assecondato nel migliore dei modi in Carnia, il portacolori della scuderia Movisport, affiancato nell’occasione da Stefano Costi, soffriva sulla lunga “Mersino” e staccava un terzo tempo di classe S1600 che, pur lontano dallo scratch, gli permetteva di stare a contatto con il diretto rivale Marchiol.
“Nella prima prova, da ventuno chilometri, siamo partiti bene – racconta Casarotto – ed avevamo un buon ritmo. Poi, nel veloce sporco della parte centrale, siamo andati un po’ in confusione e non riuscivo a concentrarmi. All’ultimo cambio strada, a circa quattro o cinque chilometri dalla fine, abbiamo picchiato un cerchio ed una gomma contro un murettino. Siamo stati guardinghi, per il successivo chilometro, perchè temevamo di aver rotto qualcosa o che la gomma fosse forata. In queste condizioni chiudere terzo, a due decimi da Marchiol, andava benissimo perchè sapevamo che il nostro passo poteva crescere di molto. Non era quello.”
La pizzicata sulla uno costringeva il vicentino alla sostituzione della gomma, prima di entrare su una “Trivio – Prepotto” che lo vedeva protagonista di un traverso di troppo, fatale in classifica.
“Sulla Trivio siamo partiti con un gran ritmo – aggiunge Casarotto – ma, prima di entrare nel largo, mi sono fatto ingolosire dal tanto pubblico, presente su un tornante. Invece di affrontare la curva pulita ho voluto fare spettacolo e mi sono mangiato le mani. Ci siamo girati, l’auto si è spenta e siamo finiti sul ciglio con due ruote. Dal cameracar abbiamo perso dai venti ai venticinque secondi. Un errore sciocco, proprio non ci voleva ma non tutto era ancora perduto.”
Uscito con un pesante ritardo Casarotto manteneva inalterata la possibilità di lottare per una seconda posizione di classe che, in chiave di Coppa Rally ACI Sport, era determinante.
Resettati gli errori delle prime due speciali il pilota della trazione anteriore transalpina partiva con il coltello tra i denti ma a frenare la rincorsa, sulla “Drenchia”, ci pensava il propulsore.
Un ritiro che sa tanto di addio alla finale nazionale di Modena, sia per quanto riguarda la CRZ che per una Michelin Zone Rally Cup che lo avevano visto protagonista di rilievo in Carnia.
“Avevamo circa una ventina di secondi da recuperare – conclude Casarotto – e la gara era ancora lunghissima. Potevamo ancora giocarci il secondo posto ed il pass per la finale. Siamo partiti con un ritmo molto alto e, specialmente sulla discesa stretta, siamo andati forte. Su una destra tre, purtroppo, abbiamo sentito un rumore metallico provenire dal vano motore. Non ce la siamo sentita di continuare, temendo per il peggio, e ci siamo quindi fermati. È davvero un peccato perchè, dopo il Carnia, eravamo in testa ai campionati che stavamo seguendo. Valuteremo nel prossimi giorni, assieme al team ed alla scuderia, quale sarà il nostro futuro.”
La foto di copertina é di Actualfoto – Mario Leonelli