MINI ENDURO – È stato un grande successo il 10° Trofeo delle Regioni Mini Enduro “Felice Manzoni”, competizione di livello nazionale che si è tenuta a Schio nello scorso fine settimana.
Centinaia di persone hanno partecipato al welcome party di sabato 11 settembre in piazza Rossi, dove gli oltre 200 piloti in gara si sono presentati al pubblico assieme ai loro Comitati regionali.
Quindici le regioni che hanno preso parte alla competizione dedicata ai ragazzi dagli 8 ai 16 anni e che si è tenuta domenica con due prove speciali, tra ampi sali scendi e curvoni, nel circuito di via Pista dei Veneti e a Monte Crocetta. A salire sul primo gradino del podio la Lombardia, seguita da Marche e da Friuli Venezia Giulia mentre il Veneto si è piazzato all’ottavo posto della classifica a causa di problemi tecnici sulla moto del pilota di punta. Per la prima volta, inoltre, quest’anno il trofeo “Felice Manzoni” ha portato sul circuito anche le ragazze dando vita al primo trofeo delle Regioni femminile vinto dalla Sicilia.
“Mi sento di guardare al futuro con ottimismo – dichiara il sindaco Valter Orsi – a cominciare dal fatto che questo evento ha riportato Schio alla ribalta nazionale di questa disciplina, convogliato nella nostra città ospiti che hanno beneficiato dei servizi alberghieri e di ristorazione con positive iniezioni all’economia locale e rendendo visibili gli aspetti storici e culturali che Schio può offrire. Un ringraziamento va agli organizzatori e a tutti i volontari che si sono attivati affinché tutto funzionasse nel migliore dei modi. Lo sport visto sia per la parte agonistica, ma anche sociale e promozionale è una delle ricette che abbiamo adottato e che ha sempre portato beneficio alla città. L’unica nota stonata è stato l’intervento di qualche stupido che nella notte tra sabato e domenica ha pensato di divertirsi rimuovendo la segnaletica in via Pio X, costringendo così la Polizia Locale a intervenire per riparare ai disagi che si sono protratti per qualche ora. Superfluo dire che questi atteggiamenti minano unicamente l’onore di quei pochi che li mettono in atto e nulla vanno a togliere a quanti altri hanno, invece, profuso impegno ed energie per l’ottimo risultato ottenuto”.