Sarà presentato venerdì 17 settembre alle 18 a Palazzo Cordellina, in contra’ Riale 12, il libro di Fulvio Furlan La differenza fra Terluzzi e Van Basten (Bietti, 2020): l’iniziativa, promossa dall’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza in collaborazione con la Biblioteca Bertoliana, vedrà la partecipazione dell’autore e della giornalista Sharon Di Carlo. Ad introdurre l’incontro saranno Simona Siotto, assessore alla cultura del Comune di Vicenza, e Chiara Visentin, presidente della Biblioteca Bertoliana.
Parte del ricavato della vendita del libro sarà devoluto a Vicenza for Children, associazione di volontariato che collabora con la direzione generale dell’Azienda Ulss 8 Berica e supporta i bambini di ogni età e con qualsiasi tipo di problematica, ricoverati all’ospedale San Bortolo di Vicenza, e le loro famiglie.
Opera di un giovane esordiente scrittore della provincia lombarda, di questa provincia il romanzo La differenza fra Terluzzi e Van Basten vuole essere anche un affresco, nostalgico e dolente, con vari attori: dalla protagonista assoluta, la nebbia, alle figure, talvolta strambe ma sempre umanissime, che affollano il proscenio. È, quindi, la storia, con spunti autobiografici, di un ragazzo, l’io narrante, che in questo paese vive, cresce e, soprattutto, gioca a calcio. Il merito del racconto è che la metafora dello sport come modello dell’esistenza è declinata in un modo originale e di notevole interesse. Il romanzo narra dell’amicizia tra Andrea, l’allenatore di una squadra di calcio giovanile, e il protagonista. Un’amicizia che dura una vita e una vita che però non si spiega e non si comprende senza narrare del piccolo mondo che c’è tutt’intorno. Un mondo con le sue particolarità e con i suoi misteri, i quali per lo più dimorano nel cuore delle persone. Ma si narra anche la vicenda di un ragazzo, del suo sogno e della prova grazie alla quale può realizzarlo. Un sogno che parla dell’amore per lo sport del calcio e che, come tutti i grandi romanzi che parlano di sport, diventa una metafora, un modo per capire il mondo. E intanto, grazie al ricordo e alla nostalgia, resistere all’insensatezza della morte.
Entrata libera fino ad esaurimento dei posti. Ingresso subordinato all’esibizione della Certificazione verde Covid-19 (green pass).