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30 Giugno 2024
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Buon compleanno LR Vicenza: 120 anni di storia da ricordare ed onorare

CALCIO SERIE B – Buon compleanno LR Vicenza! Eh, già, perchè polemiche a parte 120 anni di storia, spesso gloriosa, non possono certo passare sotto silenzio.

E, allora, per festeggiare la società biancorossa, riproponiamo l’articolo a firma del nostro direttore Paola Ambrosetti che ritrovate nel numero di marzo di Sportvicentino in edicola.

 

“Onorate la maglia che indossate”.

Già perché su quella maglia a strisce biancorosse che, negli anni, possono essere state più o meno larghe, passando dalle divise rigorosamente in lana ai più moderni tessuti sintetici, sono racchiusi 120 anni di storia come ricordano i tifosi della curva sud.

Oltre un secolo di vita dal lontano 9 marzo 1902 quando, nella palestra comunale di Santa Caterina, venne fondato l’Associazione Calcio Vicenza.

Dagli inizi ad oggi quella squadra, di cui il professor Tito Buy fu il primo presidente, é entrata nel cuore della gente, ma soprattutto nella storia del calcio italiano.

Il ventennio consecutivo in serie A, il secondo posto in campionato con il Real di Paolo Rossi alle spalle della Juventus per arrivare alla conquista della Coppa Italia nel maggio 1997.

Ma soprattutto tanti giocatori, allenatori, dirigenti le cui storie e nomi ancora oggi si ritrovano non solo nell’ almanacco Panini.

Già perché il Vicenza, la “nobile provinciale” come la definì nell’omonimo libro Antonio Berto, é stata anche la formazione in cui sono esplosi grandi campioni.

Facile pensare a Paolo Rossi e Roberto Baggio, tanto per citare i due Palloni d’oro biancorossi, ma doveroso andare a ritroso nel tempo per ritrovare quel Romeo Menti, eroe immortale del grande Torino scomparso nella tragedia di Superga, il cui nome campeggia all’entrata dello stadio cittadino a cui é stato intitolato e che oggi figura non più in via Schio 21 bensì in Largo Paolo Rossi.

E come non ricordare il “signor Giulio”, al secolo Giulio Savoini, novarese di Cressa, per poi diventare vicentino di sangue con il suo lunghissimo record di presenze in biancorosso.

Ma anche Gigi Menti, anche noto come “Bagolina”, illustre discendente della famiglia Menti e nipote di Romeo.

Lui era uno dei “ragazzi terribili” del Viareggio, di una squadra di baldi e promettenti giovanotti, tra cui Sergio Campana, Renzo Cappellaro, Azeglio Vicini solo per citarne alcuni, che per due edizioni consecutive, a metà degli anni ’50, vinse il Torneo di Viareggio, la competizione giovanile allora più prestigiosa.

Le cronache del tempo raccontano di come quella formazione colpì prima per l’eleganza della divisa firmata Lanerossi con cui si presentò in Toscana per poi stupire con quel calcio spumeggiante che metteva in mostra e di cui Berto Menti in panchina era l’artefice.

Ricordi forse sbiaditi nel tempo ed ingialliti dalla patina degli anni, che però sono il presupposto per arrivare al ventennio consecutivo in serie A, con tanti vicentini in organico a testimonianza di un senso di appartenenza e alle origini che non si é più ripetuto.

Certo, ci sono state altre grandi squadre, come il Real Vicenza o il Vicenza di Guidolin in cui il gruppo ha rappresentato il punto di forza al di là dei singoli: giocatori in campo ed amici fuori dal rettangolo verde, che ancor oggi hanno il piacere di ritrovarsi e di condividere non solo i ricordi.

Perché nel calcio passato e presente si fondano come qualcosa di indissolubile ed indispensabile per guardare al futuro.

Che, in questo momento, almeno osservando la classifica, non è poi così roseo. Però è un po’ meno plumbeo rispetto a qualche settimana fa e ci fa dire pertanto: “Buon compleanno Vicenza”.

Magari sperando che dal cielo quella grande squadra biancorossa, fatta di tanti ed indimenticati campioni,  rivolga lo sguardo verso il basso.

Le paratone a mani nude di Ernesto Galli o i balzi felini tra i pali di Franco Luison; le sgroppate di Giulio Savoini; le giocate di Alfonso Santagiuliana; le invenzioni di Giancarlo Salvi; i gol di Mario Maraschi e naturalmente le prodezze di Paolo Rossi…

Già, perché se come scriveva Foscolo “a egregie cose il forte animo accendono l’urne de’ forti” allora che davvero l’eredità dei grandi del passato possa aiutare ad onorare una maglia che ha vissuto e fatto 120 anni di storia.

E vuole continuare a scrivere altre pagine importanti!

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