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18 Luglio 2024
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Domenica il calcio veneto scende in campo per la Giornata mondiale del diabete

CALCIO DILETTANTI – Il calcio dilettanti veneto lancia un messaggio di sensibilizzazione in occasione della Giornata Mondiale del Diabete. Nelle gare di domenica 20 novembre i giocatori delle prima squadre di tutti i campionati regionali e gli arbitri indosseranno al braccio una fascia bianca con il logo dell’evento internazionale (che ricorre il 14 novembre) e del Comitato Regionale Veneto FIGC-LND, promotore dell’iniziativa insieme all’Associazione Giovani e Diabete di Verona Onlus. Prima del fischio d’inizio delle partite verrà inoltre letta agli spettatori la testimonianza di un atleta quindicenne che convive quotidianamente con la malattia.
Obiettivo del progetto diffondere una maggiore conoscenza del diabete, e in particolare di quello di tipo 1, patologia autoimmune che generalmente insorge già in giovane età. Per gestirne al meglio le complicanze è fondamentale la diagnosi precoce, ma non meno importante è offrire comprensione e speranza ai bambini e ai ragazzi che ne sono affetti: con questa malattia, infatti, si può condurre una vita normale e praticare sport a qualsiasi livello.
L’iniziativa, intitolata “In campo con il mio diabete”, è stata presentata a Marghera, nella sede del Comitato Regionale Veneto. Il presidente Giuseppe Ruzza ne ha illustrato la genesi e le finalità, ponendo l’accento sul tema dell’inclusività: “Siamo sempre presenti quando si tratta di fare rete, di fare squadra con realtà che promuovono messaggi di valenza sociale. Questo progetto ci è piaciuto immediatamente e così ci siamo buttati a capofitto nell’organizzazione, per la quale devo ringraziare le Delegazioni territoriali che stanno profondendo un grande impegno in questi giorni. Lo sport non è solo la gioia per una vittoria o l’amarezza per una sconfitta, è in grado di trasmettere dei valori, per questo ci riteniamo un’agenzia educativa al pari della scuola e della famiglia. I nostri campi devono essere aperti a tutti, ai bravi e ai meno bravi, a chi è sano e a chi ha dei problemi di salute. Non dobbiamo avere paura di affrontare situazioni complesse, anzi, dobbiamo aiutare i ragazzi che vivono delle difficoltà”.
Le parole di Fabiano Marra, presidente dell’Associazione Giovani e Diabete di Verona Onlus: “Ringrazio il Comitato Regionale Veneto perché attraverso il calcio potremo raggiungere un numero maggiore di cittadini e portare avanti così la nostra mission di sensibilizzazione. Un ragazzo che soffre di diabete può fare tutto quello che fanno i suoi coetanei, sport incluso, ma deve sempre prestare attenzione a mantenere corretti livelli di glucosio nel sangue e per questo è indispensabile il trattamento con l’insulina. Il primo messaggio che vogliamo lanciare riguarda la diagnosi precoce: anche i bambini possono avere il diabete, fate attenzione soprattutto se i vostri figli bevono tanto o urinano molto spesso, potrebbero essere i segnali dell’insorgenza della malattia. Inoltre, credo sia importante promuovere una cultura della condivisione tra chi è affetto da questa patologie e chi, informato, può essere d’aiuto in caso di bisogno”.
Elisa Bellotti, oltre che membro del Consiglio Direttivo dell’AGD di Verona, è madre di due ragazzi diabetici. E proprio uno di loro è stato il motore, l’ispirazione di questa iniziativa: “Tutto nasce dalla passione di uno dei miei figli per il calcio, quest’anno è entrato in una squadra giovanile di livello regionale e il numero e l’intensità degli allenamenti sono aumentati, per cui abbiamo dovuto modificare ed integrare la sua dieta sotto consiglio medico. La vita di un atleta che ha il diabete non è semplice e con la sua squadra abbiamo pensato che per la Giornata Mondiale sarebbe stato bello realizzare un’iniziativa che desse visibilità agli sforzi compiuti da questi ragazzi. Grazie alla disponibilità del CR Veneto questo piccolo sogno è diventato un progetto che è stato esteso a tutte le squadre regionali. Ai giovani che soffrono di diabete voglio dire di non mollare mai e di non pensare che la malattia sia un limite perché le difficoltà possono rendervi migliori”.

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