RALLY – Se è vero come è vero che la prima automobile immatricolata in Italia fu nel 1893 una Peugeot Type 3 arrivata dalla Francia per il conte Gaetano Rossi, di Piovene Rocchette, a capo dell’impero industriale della Lanerossi, all’epoca la maggiore azienda italiana di tessuti, si capisce quanto sia radicata la passione per le quattro ruote in provincia di Vicenza, dove è nato l’unico italiano campione del mondo rally, il bassanese Miki Biasion (1988/1989) e dove da otto lustri c’è una gara, il Rally Città di Bassano, che distilla emozioni in derapata e controsterzo dall’Altopiano di Asiago al Massiccio del Grappa.
Al traguardo dei suoi “primi 40 anni”, la sfida organizzata da Bassano Rally Racing si è concessa due sontuose passerelle ufficiali, la settimana scorsa addirittura al Senato della Repubblica, e martedì 3 ottobre a Palazzo Balbi a Venezia, magnifica sede della Regione Veneto sul Canal Grande.
Gli assessori Elena Donazzan (lavoro) e Gianpaolo Bottacin (ambiente) hanno reso omaggio alla delegazione della scuderia elogiando l’impegno del comitato organizzatore e della rete di istituzioni, volontari e sponsor, che ogni anno si attiva per la buona riuscita dell’evento. Presenti anche Biasion e Alessandro Battaglin, il “Rosso di Marostica” ancora famelico di trionfi nonostante un record di 11 vittorie. Visibilmente soddisfatto Narciso Paccagnella, presidente di Bassano Rally Racing, con un filo di preoccupazione per il tempo sottratto ai preparativi della corsa (13/14 ottobre) che assegnerà lo scudetto del Campionato Italiano Rally Asfalto. Ma intanto la rombante creatura viaggia in autonomia nell’autostrada delle iscrizioni dove non ci sono limiti, visto che ha già superato i 170 – sommando le vetture moderne del 40° ACTRONICS Rally Città di Bassano con numeri di gara BRESOLIN AUTORICAMBI e le storiche del 18° BASE Rally Storico Città di Bassano – e salirà ancora prima della chiusura.