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16 Novembre 2024
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Al Menti il big-match tra LR Vicenza e Mantova deciso da Radaelli e Galuppini

LR Vicenza – Mantova 0-2

L.R. Vicenza – Massolo; Ierardi, Golemic, Laezza; Talarico (dal 53′ Pellegrini), Ronaldo (dal 69′ Tronchin), Jimenez, Proia (dal 53′ Greco), Costa (dal 69′ Rossi); Della Morte, Ferrari (dal 76′ Rolfini). A disposizione: Siviero, Confente, Lattanzio, Fantoni, Sandon, De Maio, De Col, Cavion, Valietti. All. Diana

Mantova – Festa; Radaelli, Redolfi, Brignani, Panizzi; Trimboli (dal 88′ Bani), Burrai, Muroni; Galuppini (dal 76′ Wieser), Mensah (dal 80′ Monachello), Fiori (dal 80′ Giacomelli). A disposizione: Sonzogni, Napoli, Celesia, Suagher, Fedel, Cavalli, Argint, Castellani, Debenedetti. All. Possanzini

Marcatori: 36′ Radaelli, 41′ Galuppini

Arbitro: Frascaro della sezione di Firenze; assistenti: Monaco di Termoli e Regattieri di Finale Emilia; quarto uomo Zanotti di Rimini.

Ammoniti: Radaelli (M), Burrai (M), Ierardi (LRV), Ronaldo (LRV), Golemic (LRV), Mensah (M), Greco (LRV), Tronchin (LRV)

Spettatori: 9.097 di cui 6.320 abbonati e 986 ospiti, incasso di 77.707 euro incluso rateo abbonamenti

Note: serata fredda, terreno in buone condizioni

CALCIO SERIE C NOW – Non sarà la Scala del calcio, ma il Menti si veste a festa per il big-match tra LR Vicenza e Mantova in un venerdì che ha davvero il sapore festivo per i tanti tifosi presenti sugli spalti anche di fede virgiliana.

Diana opta per una formazione tecnica ed offensiva riproponendo Ferrari al centro dell’attacco a far coppia con Della Morte, con un centrocampo composto da Jimenez, Ronaldo e Proia, con Talarico e Costa esterni; in difesa Ierardi, Golemic e Laezza con Massolo, portiere di Coppa, a far il suo esordio in campionato preferito a Confente.

Al 31’ la prima vera palla-gol é per gli ospiti con Massolo pronto a respingere la conclusione ravvicinata di Galuppini.

E’ il prologo al gol che arriva qualche minuto più tardi, al 36’, con Radaelli, che insacca il pallone messo al centro da Fiori al termine di una bella azione in velocità ripartita dopo un fallo non fischiato a Jimenez in attacco.

Quasi immediato il raddoppio, al 41’, con Galuppini libero di concludere a centro area ben imbeccato da Radaelli. 0-2 il risultato su cui si chiude il primo tempo dopo due minuti di recupero.

Inizia la ripresa e subito due clamorose occasioni per il Mantova, entrambe sui piedi di Mensah, la prima sul fondo di un niente e la seconda salvata dal recupero di Laezza.

La replica é affidata ad un tiro da fuori di Ierardi altissimo sopra la traversa.

Quindi, al 52’, é proprio la traversa a dire di no alla bella punizione a giro di Ronaldo.

Primi cambi per Diana che manda in campo Greco e Pellegrini per Talarico e Proia, quest’ultimo completamente avulso dalla manovra.

Ancora Mantova pericoloso con Panizzi murato ancora da Laezza.

Dall’altra parte é Della Morte a reclamare per un contatto in area.

Altri due cambi dalla panchina biancorossi con Rossi e Tronchin che entrano per Ronaldo e Costa.

E proprio dai piedi di Rossi parte il cross per la testa di Ierardi che, però, sotto porta impatta male e l’occasione sfuma.

Fuori anche Ferrari per Rolfini.

Uno striscione della curva sud e gli applausi salutano il ritorno del grande ex, Stefano Giacomelli.

Alla fine è, come logico, contestazione da parte dei tifosi di casa.

”Andate a lavorare” é il coro che accomuna tutto lo stadio di fede biancorossa.

Dopo quattro minuti di recupero, e Massolo che salva il terzo gol respingendo di piede su Wieser, finisce con la capolista che fa festa insieme con i suoi tifosi.

Per quelli di casa un’ennesima giornata amara.

Al di là di tutto la riflessione é abbastanza semplice: se il Vicenza era lo squadrone che doveva ammazzare il campionato il problema é legato alla guida tecnica. Se invece l’allenatore non si discute da rivedere sono i… giocatori e le cose allora si complicano ancora di più.

Personalmente, non siamo convinti che questa squadra sia molto diversa da quella dell’anno scorso evidenziando mancanze antiche: dalla scarsa personalità, ai ritmi spesso troppo lenti, ad un gioco per vie centrali che spesso e volentieri si perde in fraseggi di troppo.

E anche il continuo rimescolamento dei giocatori non aiuta a creare un’identità ben determinata.

Qui ci fermiamo perché le soluzioni tecniche non spettano a noi, ma a chi di dovere in casa biancorossa.

Se il primo posto é ormai una chimera, tutto il resto é ancora possibile. A patto di cambiare almeno… marcia!

 

La fotogallery di Alessandro Zonta

 

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