È stato inaugurato , in viale Torino, l’imponente murale dedicato a Paolo Rossi, realizzato sulla facciata della torre Everest, l’edificio più alto della città, dal celebre street artist brasiliano Eduardo Kobra.
L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione culturale Wallabe e dall’azienda vicentina Imprendo, in ricordo del grande calciatore che vestì la maglia del Lanerossi e che, proprio oggi, avrebbe compiuto 68 anni.
“L’edificio più alto della città da oggi sarà dedicato per sempre a Paolo Rossi – le parole del sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, presente all’inaugurazione – Nel giorno del suo compleanno, poi, ha un valore speciale per Vicenza e per i vicentini. Siamo veramente contenti. È stato un percorso lungo e pieno di ostacoli, ma è bello essere arrivati fino in fondo. Oggi tutta la città è in festa, perché abbraccia quello che è stato uno dei suoi più grandi campioni”.
Numerose le autorità presenti all’evento, sia istituzionali che sportive, tra cui gli ex compagni di nazionale Antonio Cabrini e Alessandro Altobelli, che vinsero con Rossi la Coppa del mondo del 1982, i giornalisti sportivi Alberto Rimedio e Xavier Jacobelli.
E, naturalmente, la famiglia, con la moglie Federica Cappelletti, le figlie Maria Vittoria e Sofia Elena, il primogenito Alessandro insieme con la fidanzata.
La realizzazione del murale fa parte del progetto “Il mio nome è Paolo Rossi”, voluto da Wallabe, sotto la direzione artistica di Federica Sansoni, per omaggiare il campione, il cui nome è profondamente legato alla città di Vicenza grazie agli anni passati indossando la gloriosa maglia biancorossa. Un legame, sancito dal conferimento della cittadinanza onoraria, avvenuto nel febbraio 2020, prima della morte dell’ex calciatore avvenuta a dicembre dello stesso anno.
La scelta per la creazione dell’opera, che raffigura Pablito che esulta dopo un gol, è caduta su Eduardo Kobra, uno degli street artist più noti e apprezzati al mondo: brasiliano nato nel 1975, l’artista è famoso per i suoi murales dai colori vivaci e caleidoscopici, riconoscibili a colpo d’occhio. Per l’artista carioca, l’arte urbana è democratica e inclusiva, con l’obiettivo di migliorare il mondo a partire dalle vite dei cittadini. Le opere iconografiche firmate da Kobra si ispirano a vecchie fotografie, eventi storici e grandi figure del passato e del presente, come Albert Einstein, Madre Teresa di Calcutta, Nelson Mandela, Anna Frank, Andy Warhol e Pelè.
Dopo l’inaugurazione, l’evento si è poi spostato sul palco del Teatro Comunale, per una serata interamente dedicata al ricordo del grande campione.