“Undici uomini e donne, undici esempi di vita, undici storie over the top, undici atleti capaci di stupire e di vincere. A loro, così come a tutti i loro avversari di ogni parte del mondo un orgoglioso, ammirato, riconoscente, in bocca al lupo”.
Con queste parole, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia saluta l’apertura delle Paralimpiadi di Rio che iniziano domani in Brasile e che vedono tra i protagonisti, molti di loro con chances di medaglia, undici atleti veneti, per nascita o per residenza.
Gli 11 atleti – Alex Zanardi, Beatrice Vio, Alessio De Vidi, Francesca Porcellato, Francesco Bettella, Marta Zanetti, Michela Brunelli, Michele Ferrarin, Nadia Fario, Xenia Francesca Palazzo – gareggiano in otto discipline diverse (handibike, scherma in carrozzina, atletica leggera, tennis tavolo, thriatlon, vela, nuoto, tiro a segno): rappresenteranno il Veneto e i tanti atleti e rispettive società venete di sport per disabili nella massima competizione sportiva mondiale che, dal 1960, segue a ruota, la disputa delle Olimpiadi.
“Da domani si tifa alla grande, come e più che in agosto – aggiunge Zaia – per gente che ha saputo accettare il peso della sfortuna, tramutandolo in forza di carattere, voglia di vivere, voglia di vincere. Sono tutti vincenti per definizione e se lo saranno anche con una medaglia al collo sarà un valore aggiunto, un qualcosa in più che darà gioia e soddisfazione. Ognuno di loro – conclude Zaia – è già medaglia d’oro: sul gradino più alto del podio nella gara della vita e nel cuore di tutti gli sportivi e dei veneti”
Dello stesso avviso l’assessore al Sociale della Regione Manuela Lanzarin. “Un applauso d’incoraggiamento e un augurio speciale agli 11 atleti veneti impegnati da domani, insieme alla rappresentativa azzurra, nei Giochi Paralimpici di Rio 2016. Abbiamo tifato con il cuore gli atleti olimpici, ma per questi campioni che hanno imparato a vivere e a lottare due volte, il nostro tifo è ancora più forte, e diventa un abbraccio di ammirazione, fiducia e sostegno: le ‘imprese’ sportive che li hanno qualificati, portandoli fino a Rio de Janeiro, sono un segno di speranza e di coraggio per tutti noi”.
“Le Paralipiadi – sottolinea infine Lanzarin – non sono Olimpiadi di serie B, ma rappresentano l’essenza stessa dello sport: la voglia di vivere e di competere, prima di tutto con se stessi, per superare paure e limiti e affermare tutta l’energia, la grinta e la passione di chi non si arrende mai, senza arretrare di un millimetro di fronte alla cosiddetta ‘disabilità’. Ringrazio in anticipo i nostri atleti della testimonianza che ci danno e invito tutti i veneti a seguire con passione le imprese di Rio e a tifare i nostri azzurri (e i loro sfidanti), perché – anche senza aspettare i risultati del medagliere – loro hanno già vinto la sfida più grande: quella con la propria voglia di vivere”