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18 Luglio 2024
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Vicenza – Napoli vent’anni dopo!

Anche nell’amarcord a distanza di vent’anni il Vicenza fa sua la coppa.
5-1 per la cronaca il risultato finale al termine di una sfida suddivisa in tre tempi per dar modo a tutti di scendere in campo, soprattutto nella selezione del Napoli composta dai lettori che si erano votati con i tagliandi pubblicati da Il Giornale di Vicenza, molti dei quali alla loro prima apparizione al Menti.
La prima rete della serata porta la firma di Roberto Murgita, che poi raddoppia e ai microfoni di Andrea Ceroni ricorda il passato (il famoso gol fantasma con l’Ancona, con il pallone che entrò in porta, ma uscì dalla rete… bucata) e scalda subito gli animi con il solito “Roby Bum Bum”.
Intanto a bordo campo la parola passa al presidente Pieraldo Dalle Carbonare: “Qui ci sono giocatori che sono arrivati a Vicenza che erano in serie C, ma erano grandi uomini e messi insieme sono diventati anche grandi giocatori. Questi giocatori mi hanno “rubato” (lo dice ridendo!) tanti soldi non per l’ingaggio, bensì per i premi che però si sono meritati con quanto hanno fatto in campo. Personalmente non ho grandissimi meriti, forse l’unico è quello di essere riuscito a tenere questi ragazzi una volta diventati campioni!”
Ai microfoni anche Gilberto D’Ignazio: “E’ un’emozione incredibile ritrovarsi dopo vent’anni ed avere sempre lo stesso spirito e provare le stesse emozioni: non capita spesso, però vuol dire che siamo sempre una grande famiglia. Io ho vestito per cinque anni la maglia biancorossa e posso dire che Vicenza e il Vicenza mi sono rimasti nel cuore”.
Intanto i biancorossi in campo dilagano con Marcelo Otero, che salta il difensore “napoletano” e, quando la palla sembra destinata ad uscire, con una zampata anticipa il portiere e segna!
Finisce così il primo tempo con il Vicenza in vantaggio per 3 a 0.
Fabio Viviani: “L’emozione è stata grande: certo siamo tornati in campo a velocità… ridotta, ma è rimasto tutto uguale come allora”. Poi, alla domanda su come avesse trovato fisicamente gli ex compagni il numero 10 risponde scherzosamente: “Dipende dalla forma geometrica. Sicuramente Lele Ambrosetti e Gilberto D’Ignazio sono tra quelli che si sono mantenuti meglio”.
Nella seconda frazione di gioco il Napoli è più brillante in attacco e replica al gol di Iannuzzi (a segno anche vent’anni fa quando mise il suo sigillo sul 3-0 finale) con Marco Marcolongo, che è autore “passivo” di un fallo dell’amico Mimmo Di Carlo che si becca anche un giallo fortemente cercato.
Ma il nostro “giornalista” non scherza e segna sorprendendo Luca Mondini con un  beffardo pallonetto riprendendo una respinta sul primo tiro.
Il terzo tempo vede Luca Mondin, eccezionalmente fuori dai pali, andare in gol e non si aspetta altro che il fischio finale per l’invasione in campo e poter abbbracciare i propri beniamini.
Partono i cori e lo stadio si tinge nuovamente di biancorosso. E’ ancora festa, anche vent’anni dopo.

 

 

 




 

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