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24 Novembre 2024
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Una ripartenza con tanti dubbi ma un tifo certo

curva-sud-vicenza-spezia-2016-seriebCi risiamo, si riparte, vediamo questa volta come.
A ricominciare questa stagione, dopo un’estate del genere e, soprattutto, dopo la retrocessione dello scorso anno, purtroppo la sensazione di perplessità è quella che si impone. Niente di disfattista a priori, per carità: ci auguriamo, ovviamente, che tutti giri per il meglio e che quest’anno sia possibile scrivere, finalmente e tutti insieme, una storia diversa, ma è difficile spingersi – almeno per noi – molto più in là.

D’altra parte è il buon senso che impone di volare bassi
, quindi evitiamo di sognare o di aspettarci chissà che. Troppe cose (non) sono cambiate per poter dire che questa è la volta buona per lasciarsi alle spalle anni bui. Possiamo solo attendere e nient’altro, con solo il Lane al centro dell’attenzione e la curiosità (mista a insofferenza) di capirci finalmente qualcosa di più: in campo e fuori.

Dispiace pensarla così, però d’altra parte il retaggio dell’ennesima estate passata con un altro disastro sportivo da smaltire e sul filo del fallimento, e con una compravendita non ancora conclusa, è ancora troppo vivo. E’ vero che abbiamo evitato il peggio, ma da qui a pensare che ora abbiamo risolto tutto e che alla fine abbiamo fatto uno squadrone ce ne passa e nemmeno appellarsi alla passione – che come sempre non si spegne mai, 4500 abbonati solo lì a testimoniarlo – non aiuta ad essere ottimisti. Solo un folle penserebbe che questa rifondazione, fatta per necessità più che per progetto, possa improvvisamente risolvere tutti i problemi. Pesa come un macigno l’incognita del “tutto nuovo”, della ricostruzione da zero, di cui abbiamo potuto osservare le diverse fasi in questi ultimi tempi.

Prima il cambio di ds in corsa, poi il ritiro con una manciata di giocatori e il nuovo mister Colombo (lui sì un’ottima impressione ce l’ha data) che ha dovuto passare un mese sulla porta in attesa di capire chi arrivava, infine la classica ricerca disperata di un attaccante, problema cronico che ci trasciniamo da anni.

Se da tutto questo uscissero i risultati che tutti vogliamo tanto meglio
, saremmo primi a fare mea culpa, sia chiaro, ma – appunto – meglio volare bassi. E convogliare tutta la fiducia verso un allenatore e un gruppo che ha – a parte uno che si porta dietro tre retrocessioni, ma ne parliamo in fondo – la “coscienza ” pulita. L’augurio, per Colombo e per tutti i nuovi, è quindi che tutto giri per il verso giusto fin dall’inizio, acquisendo fiducia nei propri mezzi, amalgama, compattezza nello spogliatoio. E che si accenda nei giocatori la voglia di imporsi, di dimostrare ciò che sanno fare, evitando di fare di Vicenza la solita passerella per aspiranti tronisti, più intenti ad essere “social” e a scattarsi foto invece che a scattare sul campo.

Al riguardo, non si può non dire nulla sull’affaire Giacomelli.
La faccenda questa estate ha diviso tutti, tra chi lo difende a spada tratta e chi a Vicenza non lo vorrebbe vedere più nemmeno dipinto, specialmente dopo l’ennesimo balletto notturno della trattativa con l’Avellino. In questo arco di valutazione noi propendiamo più per il secondo, è evidente. Ma dato che è rimasto e sarà lui il capitano, consigliamo al caro Jack di mantenere un profilo basso, fatto di poche parole e tanti fatti, in particolare sotto porta. E fatto di attaccamento vero alla maglia, senza propaganda, prendendosi la briga di spiegare a chi è arrivato cosa vuol dire essere a Vicenza, lottare per questa maglia, e dare tutto per questi colori.
Perchè, alla fine di tutto, è solo questo quello che conta, ed è questo il primo passo per costruire veramente qualcosa.
Speriamo di non sbagliarlo un’altra volta.

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